I 65 piccoli orfani ucraini resteranno nella Bergamasca almeno per un altro anno

Sono ospiti delle Amministrazioni di Rota Imagna, Bedulita e Pontida

I 65 piccoli orfani ucraini  resteranno nella Bergamasca  almeno per un altro anno

I 65 piccoli orfani ucraini resteranno nella Bergamasca almeno per un altro anno

ROTA IMAGNA (Bergamo)

Adesso è ufficiale. Gli orfani ucraini ospitati dai Comuni di Rota Imagna, Bedulita e Pontida potranno restare nella Bergamasca ancora per un anno, continuando a frequentare qui le scuole. Del loro eventuale rimpatrio se ne riparlerà nel giugno 2024.

La decisione è stata presa al termine della riunione convocata in Prefettura, cui hanno partecipato il prefetto Giuseppe Forlenza; i sindaci di Rota Imagna Giovanni Paolo Locatelli (nella foto), di Bedulita Roberto Facchinetti e di Pontida Pierguido Vanalli; il console ucraino e la presidente del Tribunale dei minori di Brescia Cristina Maggia.

"Di fronte alla necessità che hanno questi bambini – spiega il sindaco di Rota Imagna, Giovanni Paolo Locatelli – abbiamo risposto positivamente, così come abbiamo fatto un anno fa. Continueremo quindi a garantire loro l’accoglienza. Non è comunque detto che a giugno i bambini tornino in Ucraina senza alcuna possibilità di appello. Dipenderà anche dagli sviluppi del conflitto. L’obiettivo, condiviso da tutti, è tutelare il loro bene". I primi arrivi di orfani nella Bergamasca si erano registrati a marzo del 2022. Con il passare dei mesi, però, qualcuno di loro, soprattutto i più grandi, aveva iniziato a manifestare insofferenza verso la permanenza in Valle Imagna. Alla fine di luglio, poi, dalle autorità ucraine era arrivata la sollecitazione del rimpatrio, almeno per i ragazzi più grandi. Ad agosto i primi a partire erano stati 34 orfani fra i 14 e i 18 anni. La questione, però, rischiava di ripresentarsi con gli altri bambini: a Rota Imagna sono rimasti in 44, di età compresa tra i 10 e i 14 anni. Altri orfani più piccoli si trovano ancora a Pontida (sono 13 ragazzini tra i 5 e i 9 anni, ai quali si aggiungono due adulti e un’adolescente) e Bedulita (sono in 8, tutti di 9 anni). La solidarietà non è mai stata messa in discussione. L’accoglienza sta però iniziando a pesare sui bilanci degli enti locali.

Spiega il sindaco di Pontida, Pierguido Vanalli: "Si è innestato il meccanismo della rendicontazione, poi sono cambiati i funzionari, poi è cambiato il Governo e alla fine da marzo dell’anno scorso non avevamo ancora visto neppure un euro. Noi abbiamo già speso 11mila euro, a bilancio ne abbiamo altri 30mila da qui alla fine dell’anno. Chiediamo meno di 12 euro a testa a bambino".

Michele Andreucci