
di Cristiana Mariani
"Fermo subito tutti quelli che vorrebbero indire una raccolta di firme e che stanno pensando a mobilitazioni di vario genere: il servizio di guardia medica è stato spostato solo provvisoriamente in via Spagliardi a Parabiago. Tornerà presto a Legnano, la sua sede sarà all’interno del vecchio ospedale. Che sarà anche sede della tanto attesa cittadella della fragilità, per cui i lavori sono a buon punto". Ha pensato l’assessore regionale alla Sanità, Giulio Gallera, a fare chiarezza in una vicenda dove la chiarezza era proprio l’elemento mancante.
Il servizio di continuità assistenziale, ovvero la guardia medica che aveva sede in via Stelvio accanto alla Croce Bianca (nella foto), era stato spostato il 30 giugno nel complesso di via Spagliardi a Parabiago. E fino a pochi giorni fa, quindi metà luglio, nessuno sembrava essesene accorto. Se non qualche cittadino che ne aveva avuto necessità e quindi si era trovato di fronte allo spostamento di sede.
"Il servizio era stato spostato per questioni di spazi: quelli di cui disponeva in via Stelvio non erano adatti al rispetto totale delle normative anti-covid" ha fatto sapere l’assessore Gallera. Singolare che il servizio sia stato “fatto accomodare” in una nuova sede il 30 giugno, quando comunque la fase 1 e la fase 2 dell’emergenza sanitaria erano già in archivio da diverse settimane. Ma tant’è. A deciderlo era stato Ats, lo stesso ente al quale il commissario prefettizio Cristiana Cirelli ha scritto in tutta fretta il 17 luglio chiedendo che il servizio fosse riportato a Legnano. Prima di lei a intervenire gridando allo scandalo per il trasloco erano stati il candidato sindaco del centrosinistra Lorenzo Radice e la candidata de “La Sinistra” Lucia Bertolini. Con argomentazioni più che valide, come quella di una necessità di potenziare e “blindare” i servizi di assistenza sul territorio anche in considerazione dei disagi che i cittadini hanno dovuto sopportare durante l’emergenza sanitaria e quella della necessità di una innovazione del servizio stesso. Di certo la guardia medica, che entra in funzione negli orari in cui i medici di base non sono in servizio e che garantisce anche una sorta di presidio “pre-Pronto soccorso”, ha mostrato lacune piuttosto evidenti negli ultimi anni.
E quindi va ripensata. Per riportare il servizio nella città che gli compete bisognerà ancora attendere qualche settimana, ma la certezza, almeno dalle parole dell’assessore regionale, è che la guardia medica a Legnano è salva. La speranza è che possa anche essere maggiormente utile alla cittadinanza e che cambiando definitivamente sede possa diventare un vero punto di riferimento per tutto il territorio. Anche perché, con il ritorno a Legnano, dovrebbe essere inserita nel contesto di una cittadella della fragilità - che troverà posto proprio all’interno del vecchio ospedale - e quindi dovrebbe avere anche un migliore collegamento con le altre realtà sanitarie della città.Questo “tira e molla“ dovrebbe quindi portare, almeno questa è la speranza, ad avere un livello migliore di assistenza nei confronti dei cittadini.