Legnano, corsa a cronometro per il funerale: l’ira delle pompe funebri

Funerali e tumulazione in 60 minuti

Cimitero di Legnano

Cimitero di Legnano

Legnano, 20 maggio 2018 - Venti minuti cronometrati per la messa. Poi di corsa, con un bel paio di scarpe da jogging ai piedi, verso il cimitero per la sepoltura. Sempre con un occhio all’orologio e alle sue inesorabili lancette, con il rischio d’essere sanzionati se la tumulazione sforerà i tempi prestabiliti. I funerali a Legnano potrebbero assumere in futuro proprio queste caratteristiche «sportive», degne cioè di una marcia podistica, se una «direttiva» dei servizi cimiteriali appena emanata dovesse entrare a tutti gli effetti in vigore ed essere quindi operativa. L’indicazione che è infatti arrivata in questi giorni alle principali agenzie di pompe funebri dell’Alto Milanese – attraverso una lettera del responsabile dell’ufficio comunale preposto – è quella di rispettare d’ora in avanti un tempo massimo di sessanta minuti per il rito funebre.

Sessanta minuti, non uno di più in teoria, entro cui svolgere tutti i mesti passaggi previsti per le esequie: l’arrivo della salma in chiesa (o in un altro luogo) per la cerimonia religiosa o laica che sia, i saluti e i ringraziamenti ad amici e parenti, il viaggio finale al camposanto per la tumulazione, e questo indipendentemente dalla distanza chilometrica. «Sarà tollerato un margine di sforamento di una quindicina minuti», recita – in un sussulto forse di magnanimità – la lettera. «Ma come si fa? – sbotta un operatore storico delle pompe funebri (vuol mantenere l’anonimato) mentre agita con le mani il documento appena recapitato –. Stiamo parlando di un funerale, di un frangente della vita che richiede grande delicatezza e sensibilità. E noi dovremmo stare lì col contaminuti in mano, e magari sollecitare le persone e i famigliari a sbrigarsi perché siamo in ritardo? Mi sembra un’assurdità. Anche volendolo, difficile da rispettare. Mi creda, siamo davvero arrabbiati. Questa cosa va assolutamente fermata».

Alla base dei nuovi «funerali col timer» sembra esserci stato il passaggio del servizio di chiusura delle tombe e dei loculi a un’unica società specializzata, non di Legnano. Mentre finora erano le singole agenzie funerarie a occuparsene, attraverso una rete di aziende e di addetti (ogni agenzia aveva i propri). Da qui dunque la necessità di organizzare gli «arrivi» delle salme al Monumentale o al Parco come fossero stazioni ferroviarie. Per gli operatori del settore tutto ciò assomiglia a una catena di montaggio. Perché se è vero che il caro estinto va a riposare in pace, per loro – che sono ancora di questo mondo – la vita lavorativa rischia di diventare un tour de force.