Corbetta, la storia di Federico: "Correndo ho vinto la depressione"

La sua battaglia è già diventata un libro

Federico  Mancin  vive a Corbetta

Federico Mancin vive a Corbetta

Corbetta (Milano), 6 marzo 2019 - Correre. Non semplicemente per essere belli, magri, in forma. Correre per scacciare i fantasmi dall’anima e dal corpo. Per "rimanere registrato", come dice prendendosi in giro Federico Mancin, che dalla depressione è uscito mettendo le scarpe da tennis ai piedi e correndo. La prima volta sulla spiaggia, per 100 metri sembrati lunghissimi, mentre domenica percorrerà i 21 chilometri della mezza maratona di Brescia. L’incubo che questo 34enne di Corbetta ha voluto raccontare si è concretizzato un anno fa. Il risveglio alle 3 di notte con il cuore che batte a mille. L’inizio di un periodo nel quale l’ansia non lo abbandona mai; indebolito dalla mancanza di sonno, tanto da pensare di essere affetto da sclerosi multipla. Inutili le rassicurazioni degli amici e famigliari. "L'unica fortuna è stata quella di avere vicino tante persone che mi hanno aiutato, a casa come sul lavoro: la famiglia era preoccupata ma ha tenuto botta. Mia moglie Federica poi è stata una santa… con me e la nostra bimba piccola".

Il consiglio della psicologa, "Ti serve una terapia farmacologica", è uno choc. Lo psichiatra gli parla di una depressione con carattere ossessivo. Nello stesso momento, Federico prende coscienza di un altro problema: dopo aver abbandonato lo sport qualche anno fa è arrivato a pesare 123 kg. È allora che scatta qualcosa. Consigliato dall’amico Stefano decide di cominciare a correre: "Ricordo i primi cento metri sulla spiaggia: ero affranto. Ma sono testardo e ho continuato, fino a quando la corsa non ha smesso di essere una terapia per diventare una compagna di viaggio. Un continuo alzare il limite che ti permette di scavare dentro di te". Oggi Federico corre 40 km a settimana, ha perso 30 chili e ritrovato la serenità. Tutto questo l’ha voluto dire in “Corri che ti passa”, un libro auto prodotto che racconta la sua storia e che ha pure riscosso un discreto successo: "Scrivere mi ha aiutato molto e dopo la pubblicazione ho raccolto infinite testimonianze di persone che hanno vissuto la mia esperienza o che hanno avuto malattie ben più gravi". Il ricavato è stato e verrà donato completamente all’Aism (Associazione italiana sclerosi multipla). Prossimi obiettivi? "Il sogno è la maratona, ma ho tanto tempo davanti. Magari nel 2020...".