GRAZIANO MASPERI
Cronaca

Fabio ucciso in bici da un pirata. Amici sconvolti dalla tragedia: "Aveva belle parole per tutti"

Ravasio, che viveva a Parabiago con la famiglia, era uno dei titolari della Mail Boxes di Magenta. Nel negozio le immagini delle sue passioni. Carabinieri di Legnano sulle tracce del responsabile.

Fabio ucciso in bici da un pirata. Amici sconvolti dalla tragedia: "Aveva belle parole per tutti"

Ravasio, che viveva a Parabiago con la famiglia, era uno dei titolari della Mail Boxes di Magenta. Nel negozio le immagini delle sue passioni. Carabinieri di Legnano sulle tracce del responsabile.

Un paese attonito per la morte di Fabio Ravasio. Il 52enne travolto da un automobilista, che è poi fuggito senza prestare soccorso, viveva a Parabiago, con la famiglia, ma a Magenta lavorava da tantissimi anni ed era conosciuto un po’ da tutti. Era uno dei due titolari della Mail Boxes di via Manzoni, nel pieno centro della città. Si occupava di spedizioni nazionali e internazionali, fax, fotocopie, articoli per ufficio e molto altro. Un negozio dove, almeno una volta, un po’ tutti entravano per sbrigare qualche commissione. Ed è per questo che tutti sapevano chi era e hanno avuto modo di apprezzarne la sensibilità e la bontà d’animo.

"Quando ho saputo della tragedia sono rimasto senza parole – ha commentato Khalid –. Fabio era una persona eccezionale, sempre pieno di belle parole con tutti. Lo conoscevo da tantissimo tempo, era un amico". Fabio amava lo sport, sia da spettatore che da praticante, e bastava entrare nel negozio di via Manzoni per capirlo. "Quanti ricordi, quante corse fatte insieme – racconta commosso l’amico runner Alessandro Crespi –: ci vedevamo spesso anche solo per una corsetta insieme verso il Parco del Ticino, era una persona con la quale si trascorrevano momenti piacevoli insieme".

Nel negozio c’era l’immagine che lo ritraeva all’arrivo della maratona di New York, impresa di cui andava fiero. E poi c’erano le sue foto con i giocatori del Milan, squadra di cui faceva il tifo. Spesso arrivava in negozio con il borsone, perché in pausa pranzo correva in palestra per allenarsi. Il tennis era un’altra sua grande passione, insieme al calcio e alla corsa.

"Hai chiuso per sempre quei tuoi grandi occhi azzurri", ha aggiunto un’amica. Tanti amici, chi lo vedeva ogni giorno, chi saltuariamente, uniti dal dolore per la perdita di una persona apprezzata da tutti. Ora si attendono gli sviluppi delle indagini, auspicando che portino a identificare il responsabile dell’omicidio stradale. I carabinieri di Legnano si sono messi subito sulle sue tracce. Sul luogo dell’incidente sono stati trovati dei pezzi della vettura, che sembra abbia invaso la corsia opposta, stringendo il ciclista contro il guardrail e facendolo poi cadere nel campo: un passante che ha notato la bici in strada si è fermato e ha dato l’allarme. Un aiuto alle indagini dovrebbe arrivare anche dalle telecamere della zona.