Da Legnano l'impegno per il dopo Expo: in arrivo 50 milioni / FOTO

A confermare l'impegno del Governo, durante la tavola rotonda organizzata a Legnano da "Il Giorno" nell'ambito dei festeggiamenti per il sessantesimo anniversario del quotidiano, è stato l'amministratore di Arexpo

La tavola rotonda

La tavola rotonda

Legnano (Milano), 24 novembre 2016 - «Cinquanta milioni di euro». È il primo impegno economico del Governo per finanziare il rilancio delle aree Expo. A confermarlo, durante la tavola rotonda organizzata a Legnano da «Il Giorno», nell’ambito dei festeggiamenti del sessantesimo anniversario del quotidiano, è stato Giuseppe Bonomi, amministratore di Arexpo, la società proprietaria dei terreni che nel 2015 hanno ospitato l’Esposizione universale. La novità è stata annunciata ieri sera, nella sede della Banca Popolare di Milano, in occasione della tavola rotonda «Il dopo Expo in Lombardia. Bilanci, opportunità e prospettive», moderata dal vicedirettore Sandro Neri. Sarà ufficializzato mercoledì, in occasione dell’assemblea della società Arexpo. «Una buona base di partenza», ha detto Bonomi. L’area avrà come vocazione prioritaria quella del parco scientifico tecnologico con una presenza di funzioni pubbliche: dal centro di ricerca medica e biomedica alla città universitaria.

«Questa area - dice Bonomi, ereditando la sua precedente esperienza - diventerà un hub per la ricerca, destinata a chiamare e richiamare cervelli da tutto il mondo». La scelta di chiudere le tavole rotonde organizzate nelle provincie lombarde è ricaduta su Legnano, dove «Il Giorno» è il quotidiano più venduto, e da sempre è fedele interprete della vita cittadina. «È un amico nel vero senso della parola di tutti i legnanesi», ha sottolineato il direttore Giuliano Molossi nel suo intervento di saluto. Un giornale testimone della città che molti legnanesi hanno voluto festeggiare partecipando a questo evento. A Legnano si è parlato di Expo, di quello che è stato e di quelle che sono le opportunità. Non a caso è stato scelto questo tema perché Expo, per «Il Giorno», ha rappresentato una scommessa editoriale. Nei due anni precedenti l’evento, infatti, il nostro quotidiano ha dedicato due pagine ogni giorno all’Esposizione universale, seguendo passo dopo passo ciò che stava avvenendo nel sito di Rho-Pero e dintorni. Poi questa attenzione è continuata nei sei mesi dell’evento raccontando i personaggi, le storie, parlando dei problemi. Oggi continua monitorando tutte quelle che sono gli sviluppi delle idee nate durante i sei mesi. Expo è stata una sfida vinta per il mondo bancario.

Paolo Testi di Banca Popolare di Milano ha ricordato le paure e le ansie che avevano caratterizzato gli anni 2012-2013. «In quegli anni mancava la voglia di fare impresa. Nel 2014 abbiamo avuto segnali in controtendenza: tanti imprenditori si sono messi in gioco e i risultati sono visibili ancora oggi. La nostra banca – ha detto - ha recepito questa nuova voglia di fare impresa e i risultati non sono mancati: da due anni abbiamo un segno positivo negli impieghi». Expo ha permesso di sperimentare nuove tecnologie. Come nel caso della Coop Lombardia che nei prossimi giorni, al Bicocca Village, darà concretezza alla formula sperimentata in Expo con l’apertura di un supermercato che diventa luogo di aggregazione con superficie di vendita, ristorazione e spazi per eventi. E con l’uso delle nuove tecnologie l’acquirente avrà modo di conoscere di ogni prodotto l’origine e la composizione. «I cambiamenti nei consumi sono evidenti. C’è più attenzione al biologico, alle linee verdi e all’integrale. E questo lo si nota entrando in ogni supermercato», ha sottolineato Michele Colombo di Coop Lombardia. Expo ha insegnato che occorre fare rete per sostenere le piccole ma significative produzioni, come hanno ricordato Alessandro Falcetti general manager di Lombardiafood e Piersergio Trapani di Assintel Confcommercio. Alla tavola rotonda sono stati affrontati anche i temi dell’export e del Made in Italy. Hanno portato la loro esperienza Diego Rossetti, della Fratelli Rossetti di Parabiago, e Claudio Romagnoli, ad Lector Audio. «Il Made in Italy - ha detto Romagnoli - è il terzo brand più conosciuto al mondo. Chi riesce a fare un prodotto bello, funzionale ed originale, aggiungendovi il Made in Italy, non ha problemi nel vendere il suo prodotto in tutto il mondo». Terminata la tavola rotonda tutti i partecipanti hanno partecipato al brindisi conclusivo, curato dall’azienda legnanese Morello.