Dalla chiusura al rilancio "Con 24 milioni la Regione potenzierà il vostro ospedale"

Parola dell’assessore al Welfare di Palazzo Lombardia, Guido Bertolaso nel summit coi sindaci. Restano i problemi del presidio, come la carenza di anestesisti e medici di Pronto soccorso.

Dalla chiusura al rilancio  "Con 24 milioni la Regione  potenzierà il vostro ospedale"

Dalla chiusura al rilancio "Con 24 milioni la Regione potenzierà il vostro ospedale"

di Christian Sormani

"Abbiamo illustrato gli obiettivi e le tempistiche, confermando di aver impegnato oltre 20 milioni per ristrutturare e migliorare il presidio. A questi vanno aggiunti quasi altri 4 milioni per la sostituzione delle grandi apparecchiature". L’assessore regionale al Welfare Guido Bertolaso ha illustrato al sindaco di Saronno Augusto Airoldi e ai primi cittadini dei Comuni interessati il piano di rilancio dell’ospedale saronnese. Il potenziamento del nosocomio è emerso nell’ultima riunione cui erano presenti anche il direttore generale del Welfare della Regione, Giovanni Pavesi, e quello dell’Asst Valle Olona Eugenio Porfido.

Una riunione dove sono emerse anche le criticità del presidio, a corto di anestesisti e medici di Pronto soccorso, come ha ammesso Bertolaso: "Abbiamo qualche difficoltà legata al reperimento di anestesisti e medici di Pronto soccorso. La vicina Svizzera spesso attrae questi professionisti grazie a opportunità di lavoro e suggestioni economiche superiori rispetto alle nostre. Noi dobbiamo essere più competitivi. La Lombardia sta lavorando con il Governo Meloni ad alcuni emendamenti che consentiranno, se approvati, di aumentare gli stipendi a medici e infermieri. Assume grande importanza anche il ruolo dei sindaci, che possono offrire ai professionisti facilitazioni e servizi sui territori. Parlo di scuole, trasporti o alloggi. In sostanza l’ospedale di Saronno verrà rilanciato, sarà attrattivo per chi ci lavorerà e darà ai cittadini le risposte che chiedono".

I numeri del presidio sono però impietosi e fotografano una realtà preoccupante. Nei tre anni di riferimento, l’ospedale ha perso cento posti letto tra chiusure di reparti e riduzioni varie. La Terapia intensiva è passata da 6 a 2 letti, la Cardiologia con l’Utic da 22 a 8. Anche la Chirurgia è in sofferenza (da 39 a 22 letti) mentre l’area polispecialistica ha perso 22 letti perché divenuta zona di cantiere. Sospesi dal 2020 i ricoveri di Pediatria, di Ostetricia e Punto nascita ( dal 2020). Ridotta la capacità dell’Oncologia (da 17 letti a 3). Solo la Neurologia ha mantenuto i suoi 10 letti. C’è un piano per recuperare la piena operatività degli ambulatori di Psicologia in tempi brevissimi (luglio 2023), mentre saranno più lunghi (giugno 2024) quelli per riattivare il 20% della Chirurgia epatobiliare; per Cardiologia e Oncologia gli sforzi riporteranno il 90% entro il settembre 2023.

Le degenze di Area critica saranno potenziate (al 70%) dal novembre 2023 così come alcune prestazioni destinate ai pazienti cronici sono calendarizzate per dopo l’estate: Neurologia, Diabetologia, Elettrofisiologia, Parkinson.