GIOVANNI CHIODINI
Cronaca

Coronavirus, 8 decessi alla Rsa: a Mesero scatta l'allarme

Cosa succede all'interno della "Mario Leone"? Se lo chiedono i famigliari allarmati dei degenti, che ricevono informazioni col contagocce

Rsa (foto generica)

Rsa (foto generica)

Mesero (Milano), 31 marzo 2020. È emergenza sanitaria alla casa di riposo dottor Mario Leone. Dal 17 marzo ad oggi sono già morte otto persone, le ultime due, entrambe donne, tra sabato e domenica. La causa probabile del decesso è una infezione polmonare indotta dal Coronavirus ma non essendo stato fatto preventivamente il tampone probabilmente questi stessi decessi non verranno mai registrati come tali. Ma che di infezione si tratti lo conferma implicitamente anche il sindaco Davide Garavaglia quando afferma che ben 17 persone in servizio alla casa riposo, delle 25 in organico, in questo momento non sono in servizio. Il virus in questa struttura è certamente circolato, nonostante i provvedimenti adottati.

«La nostra rsa è gestita da una cooperativa che ha sede in Emilia e che ha difficoltà a reperire altro personale da mandare in questa nostra struttura. Ci stiamo attivando per chiedere degli infermieri. Per effetto della mia ordinanza dal 25 febbraio, quando ancora bar e ristoranti erano aperti, sono vietate le visite in casa di riposo di famigliari o amici degli anziani ospiti». Attualmente oltre ai decessi, ci sono due persone che nella residenza sanitaria vengono trattate con ossigeno e altre 15 sono ammalate, ma non vengono portate in ospedale. Da parte dei famigliari degli utenti c’è apprensione anche perche le notizie che ricevono sono frammentarie e sporadiche. La donna deceduta nel fine settimana si era aggravata già dal lunedi precendente. 

«So che la direzione medica aveva chiamato l’ospedale ma hanno risposto di non portarla… e sabato sera è deceduta» ha confermato un parente. Altri dicono di non ricevere adeguate informazioni sullo stato di salute dei singoli. «Chiedi se sta bene la mamma e dicono “sì“ o “no“ e poi chiudono la comunicazione» ha scritto un meserese sui social. Forse perché il personale ha anche molto da fare, essendo in pochi. «Ho parlato con mia madre alcuni giorni fa al telefono. MI ha confermato che a loro non hanno fatto alcun tampone. Cosa aspettano, che si ammalino tutti? E quali garanzie abbiamo noi che non possiamo nemmeno vederli?» è la testimonianza di una donna. Anche la comunicazione ufficiale latita.

L’ultimo post del sindaco Garavaglia pubblicato sui social è del 26 marzo, in cui si dice genericamente che «sono venuti a mancare alcuni ospiti della rsa». Nessun’altra indicazione, neanche dopo gli ultimi due decessi, di cui la popolazione è venuta a conoscenza solo dal rintocco delle campane e dalle carte mortuarie affisse in paese. Una situazione drammatica come a Mesero non si registra in nessun’altra casa di riposo del Magentino: a Corbetta, Marcallo, Bareggio non sono stati segnalati decessi né contagi. Sinora è nota solo la scomparsa di un anziano che era ricoverato nella rsa di San Vittore.