CRISTIANA MARIANI
Cronaca

Coronavirus, Comuni e aziende chiedono aiuto

L’appello di imprenditori e commercianti alle istituzioni: "La psicosi ha danneggiato tutti, dateci una mano"

Difficoltà al mercato di Legnano per il coronavirus

Legnano (Milano), 28 febbraio 2020 - Aziende chiuse, negozi che rimangono aperti più per coscienza sociale che per guadagni effettivi e il morale che ogni giorno, se possibile, si abbassa sempre di più. Le piccole e medie imprese chiedono aiuto. Aiuto ai cittadini, molti dei quali sino alla scorsa settimana erano clienti e oggi sono fantasmi che rimangono chiusi in casa in nome di chissà quale autoisolamento, alle aziende di altre zone della Lombardia e di Italia, che solo pochi giorni fa consegnavano merce e materiale senza nessun tipo di eccezione e oggi telefonano per disdire i consueti passaggi in azienda o negozio.

«Fra poco saremo costretti ad abbassare le serrande - affermano alcuni negozianti di corso Magenta -. Nell’ultima settimana abbiamo visto ben pochi clienti, sono più i costi di personale e bollette che dobbiamo sostenere piuttosto dei guadagni". Ristoranti che hanno dovuto fare ricorso all’extrema ratio di chiudere durante l’orario di pranzo: "Abbiamo centinaia di coperti - raccontano -, nel giro di pochi giorni siamo precipitati a qualche decina".

L’esercito delle partite Iva, dei liberi professionisti, degli imprenditori: questo è il più colpito dall’emergenza coronavirus. Un esercito che sta cercando di rimanere a galla in questo mare di psicosi. "Chi ci rimborserà dei guadagni persi? Gli affitti, le imposte, le tasse, gli stipendi dei collaboratori: chi ci rimborserà queste spese a cui non sono seguiti guadagni?" si domandano alcuni ristoratori del centro. E spunta un precedente inquietante: "Quando c’è stata l’alluvione a Legnano abbiamo ricevuto solo promesse". 

Villa Cortese, Vanzaghello, Magnago, Turbigo, Mesero, Abbiategrasso, Magenta, San Vittore Olona, Santo Stefano Ticino, Buscate, Albairate, Rescaldina, Robecchetto, Castano Primo, Cerro Maggiore, Nerviano, Arluno, Dairago, Gudo Visconti, Parabiago, Nosate, Inveruno, Arconate, Corbetta, Cisliano, Morimondo, Bubbiano e Busto Garolfo sono fra i Comuni che hanno sottoscritto la lettera dei sindaci di alcuni dei paesi della ”zona gialla” al governatore della Regione Lombardia per chiedere misure di sostegno a commercianti e piccole e medie imprese visti i danni causati dalla psicosi per l’emergenza covid-19.