
Le sponde del Ticino pericolose a causa dell’erosione. Numerosi i cartelli di divieto
Cuggiono (Milano) – Una imprudenza che poteva tramutarsi in tragedia. Pedalando su un sentiero che costeggia l’argine alto del Ticino un biker, domenica, è caduto con la sua bici lungo la scarpata. Per sua fortuna non è stato travolto dalle acque del fiume. Alcune persone sono accorse e calando una corda sono riuscite a recuperare il malcapitato.
«Il ciclista – dice un testimone - è passato a poca distanza dal baratro rappresentato dal piano campagna e il piano dell’acqua facendo cadere una zolla già precaria. Gli è andata di lusso uscendo illeso da un volo di diversi metri". Imprudenza, si diceva, sì perché in quella zona è in atto da diversi mesi una erosione costante delle sponde con caduta di terra nel fiume anche quando non piove perché il terreno è molto friabile.
Già dalla fine di febbraio il Comune era intervenuto bloccando con una sbarra il transito su quel sentiero che costeggia il fiume attraversando un boschetto subito dopo l’approdo al parcheggio che porta al ristorante da Bruno, e arriva sino all’ansa della cascina Gallarata. Il divieto non è solo per le biciclette ma anche per i pedoni. Ma i cartelli e i nastri messi a segnalare il pericolo sono ignorati da molti che si avventurano nel bosco.
Da tempo il Comune sta aspettando di incontrare il Parco del Ticino e Aipo (l’agenzia interregionale per il fiume Po) per trovare una soluzione ad una situazione che in questi anni ha visto sottrarre ettari di terreni seminativi irrigui e boschi cedui ai legittimi proprietari. Lo stesso sindaco Cucchetti nelle scorse settimane aveva ribadito che "andrebbe tolta la difesa realizzata alcuni anni fa sulla sponda piemontese per far defluire l’acqua da quella parte, posizionando il materiale tolto sulla nostra sponda lombarda per evitare ulteriore erosione, cercando di cambiare il corso dell’acqua".
«Se non verranno adottati dei provvedimenti sulla sponda piemontese c’è il rischio che l’acqua vada ad erodere il terreno che si trova a monte delle barriere spondali che erano stata posizionate in passato a tutela delle strutture presenti in questa parte della sponda, che fanno da richiamo soprattutto nei mesi estivi a numerose persone".