Caccia agli spazi per le associazioni Il Comune tende la mano al terzo settore

di Paolo Girotti

Trovare una sede in uno spazio di proprietà comunale per le associazioni che operano in città? Un percorso possibile, ma che tra indagini, manifestazioni di interesse e "tavoli" rischia di durare mesi. Proprio in questi giorni è la manifestazione di interesse promossa dal Comune e che punta a comprendere quali siano le associazioni cittadine a caccia di una sede e a fornire un’ipotesi sulla dimensione temporale di questo processo. Il percorso aveva preso il via lo scorso anno con una prima indagine conoscitiva che aveva come obiettivo comprendere quali fossero i soggetti che hanno in uso locali di proprietà comunale per verificarne l’interesse a continuarne l’uso e conoscere eventuali necessità: il punto di partenza era costituito dalla quarantina di associazioni presenti in una quindicina di immobili di proprietà comunale. La ricognizione non ha portato a sostanziali cambiamenti rispetto alla situazione fotografata a inizio lavori, ma sono serviti una decina di mesi solo per arrivare al secondo passaggio: in questi giorni, infatti, è stata aperta la manifestazione di interesse che si rivolge, invece, a associazioni o enti del terzo settore che non sono già assegnatari di spazi in uso non occasionale all’interno di immobili di proprietà comunale. Senza manifestazione d’interesse, in Comune già giacevano venti richieste in questo senso che ora confluiranno nel percorso complessivo. Un altro esempio dei tempi necessari per arrivare a occupare uno spazio di proprietà comunale è quello che riguarda le ex scuole Cantù, completamente recuperate negli anni scorsi con un lavoro di ristrutturazione e per le quali, giusto nella giornata di ieri, si è arrivati a chiudere un passaggio fondamentale. È a tutti noto, infatti, che la destinazione quasi naturale di buona parte degli spazi della ex scuola fosse quella di sede della Ualz, l’Università degli anziani. Ebbene, il primo incontro del tavolo di co-programmazione si era tenuto nella seconda metà di marzo del 2022, durata massima della procedura due mesi: a quello aveva fatto seguito la pubblicazione di un bando per la co-progettazione delle attività destinate alla popolazione anziana da tenersi nell’immobile, per arrivare all’individuazione del soggetto. Ieri, a un anno di distanza, un solo soggetto (la Ualz?) ha presentato una proposta e così si inizierà la programmazione. Un anno servito solo per "accendere i motori".