Magenta, allarme bracconieri nel Parco del Ticino

Cacciatori di frodo scatenati: trovati capriolo decapitato e un cinghiale scuoiato

I ritrovamenti fanno pensare a un’attività di bracconaggio particolarmente intensa

I ritrovamenti fanno pensare a un’attività di bracconaggio particolarmente intensa

Magenta (Milano), 11 aprile 2018 - Capriolo decapitato, pelli di cinghiali gettate nel canale. Questo e tanto altro si può trovare nelle campagne del Parco del Ticino. Ritrovamenti macabri che fanno pensare ad un’attività di bracconaggio particolarmente intensa. Lunedì pomeriggio è stato un volontario delle Guardie Ambientali di Robecco sul Naviglio ad essere stato allertato da un cittadino, in località Tre Fontane, nella frazione robecchese di Casterno.

Qualcuno ha trovato delle pelli di cinghiale e poco più avanti c’era anche la testa dell’animale. Il sospetto è che i bracconieri abbiano ucciso l’animale per poi gettare le pelli nel canale della frazione di Robecco sul Naviglio. Cinghiale che potrebbe essere stato scuoiato sul posto oppure trasferito altrove per poi gettarne i resti nelle campagne. Ma a Pontevecchio di Magenta, ad un paio di chilometri dall’ingresso nella riserva naturale orientata della Fagiana, quindi in pieno Parco del Ticino, ecco un ritrovamento che fa rabbrividire. "Abbiamo trovato un capriolo senza testa", spiega Paolo D’Acunto, volontario nelle Guardie Ambientali. Del ritrovamento è stato avvisato il Parco del Ticino.

Le ipotesi sulle responsabilità sono diverse. A cominciare dagli stessi bracconieri che potrebbero avere ucciso il capriolo un paio di giorni prima, senza trovarlo. Per poi cercare di recuperarlo successivamente. A quel punto però l’animale era già in putrefazione e la carne inservibile. Allora avrebbero pensato bene di decapitare l’animale per tenersi la testa con le corna. Questo sarebbe un rituale abbastanza diffuso perché la testa imbalsamata è particolarmente appetibile dai collezionisti pronti a pagare una discreta somma per averla. C’è chi ne colleziona decine senza essere cacciatore. Naturale che molti bracconieri sappiano a chi rivenderle.

Non si può nemmeno escludere che ad avere ucciso il capriolo siano stati cacciatori autorizzati all’abbattimento delle nutrie, animale particolarmente invasivo nel Parco del Ticino. Il ritrovamento del capriolo è avvenuto in strada cascina Pietrasanta, quella che collega la via che porta alla Fagiana di Pontevecchio e alla ex Strada Statale 11 a Boffalora sopra Ticino, nei pressi dei due grossi silos ben visibili lungo la via. I caprioli vivono all’interno della Fagiana dopo un progetto di reinserimento che ha avuto fortuna e hanno trovato un habitat favorevole. Sono ormai centinaia i caprioli che rappresentano un punto attrattivo importante per il Parco del Ticino. E’ facile incontrali, soprattutto nelle prime ore del mattino, e nei periodi in cui c’è poca vegetazione, varcando il cancello della riserva. Alcuni caprioli però si avventurano fuori dalla riserva naturale per percorrere qualche chilometro nelle campagne. E, spesso, incappano nelle fucilate dei bracconieri.