FRANCESCO PELLEGATTA
Cronaca

Bosco del Ticino, altro che oasi delle farfalle. Una notte brava fra alcol e decibel

Polemiche e scaricabarile sulla festa di Halloween

Tavolini e tende per la festa nel bosco (Studio Sally)

Abbiategrasso, 2 novembre 2016 - Il bosco del Ticino. Sentieri che si snodano tra il verde per decine di chilometri, talmente tutelati da non essere neppure percorribili in bicicletta. Un’autostrada silenziosa per migliaia di farfalle che in questi giorni migrano dal Nord Europa al tiepido Mediterraneo. Il luogo della pace, nel quale può essere contestata anche un’alzata di voce. Ma, ultimamente, teatro di feste notturne a ritmo di musica Trance. È accaduto nella notte tra lunedì e ieri alla Colonia Enrichetta di Abbiategrasso, nel Milanese, una struttura immersa nel bosco e utilizzata per i campus estivi dei bambini. Lo spettacolo al quale si assisteva ieri mattina dopo una nottata di festeggiamenti, però, era ben diverso: musica a tutto volume (nonostante fossero ormai le 10 passate), auto ovunque, tende, ragazzi ubriachi. Qualcuno ha pure ammesso candidamente di aver fatto uso di droga. Ma non si è trattato di un “rave party” nel verde del Parco Ticino.

Quando i carabinieri di Abbiategrasso sono arrivati per un sopralluogo, i gestori dell’impianto hanno mostrato il contratto di concessione per la colonia rilasciato nell’aprile scorso dal Comune dopo regolare bando, e le generalità del rappresentante legale della società, un milanese incensurato. Il party? Una festa privata a tema Halloween. Dopo aver accertato che tutto era regolare i militari si sono allontanati senza far sgombrare i presenti. Chi gestisce l’impianto ha perfino sottolineato di aver avvisato le autorità dell’evento, sponsorizzato anche su Facebook. La domanda è rimbalzata un po’ ovunque: ma chi è stato ad autorizzare? Non l’Amministrazione comunale, che ha negato per bocca del sindaco. Non il Parco del Ticino, che ha negato per bocca del Presidente. E allora? «Sembra che l’equivoco sia nato da un’errata interpretazione del contratto di concessione della struttura - ha spiegato lo stesso presidente del Parco, Gian Pietro Beltrami -. Non da malafede, dunque, ma da una leggerezza che non dovrà più ripetersi».

Il regolamento interno all’area protetta, infatti, impone regole rigide di tutela delle moltissime specie selvatiche che abitano il bosco e che non devono aver trovato piacevole il lungo concerto con musica da discoteca. In seguito alla grossa mobilitazione (oltre ai carabinieri sono arrivati polizia locale e guardiaparco) è stata la stessa associazione che ha ricevuto in gestione la colonia a contattare l’ente di tutela ambientale per chiedere un incontro e parlare del futuro della struttura. È possibile che comunque debbano rispondere per non aver avvisato di quanto stava accadendo nel cuore del bosco.