
La piazzola di sosta dove è stato trovato lo spacciator morto
Vanzaghello (Milano) – La polizia di Varese sgomina la gang di marocchini accusati di aver torturato e ucciso il giovane connazionale trovato cadavere il 7 maggio dell’anno scorso in un’area di sosta della superstrada per Malpensa 336 tra Lonate Pozzolo e Vanzaghello. Un blitz in grande stile che nella mattinata di ieri ha portato portato all’esecuzione di 26 misure cautelari (24 in carcere)emesse dai Gip di Busto Arsizio, Novara e Lodi che hanno accolto le richieste delle rispettive Procure della Repubblica.
Gli indagati sono tutte persone originarie del Marocco con l’eccezione di un italiano ingaggiato dalla banda come autista. Sono tutti indagati a vario titolo per i reati di tortura con uccisione del torturato, tentata estorsione, rapina, detenzione di armi e reati in materia di stupefacenti.
Gli arresti sono stati eseguiti in Lombardia, Milano, Lodi, Pavia e Cremona, ma anche nelle province di Novara e Piacenza. In molti sono risultati irreperibili poichè irregolari in Italia e senza fissa dimora. Un arresto è avvenuto in Germania dalle autorità di polizia di quel Paese, attivate dall’Unità FAST italiana a seguito della emissione del mandato d’arresto europeo da parte del Gip.
Una lunga indagine iniziata il 7 maggio 2022 dopo il ritrovamento del cadavere di un nord-africano, abbandonato in una piazzola di sosta della SS336. Da lì in avanti una serie di indagini accurate attraverso l’ascolto di decine di soggetti, servizi di osservazione, intercettazioni telefoniche ed ambientali, acquisizione ed analisi tabulati, visione ed analisi di decine di telecamere di controllo del traffico ed appartenenti a privati, accertamenti e servizi di osservazione.
Il 24enne marocchino trovato morto faceva parte di un gruppo di spacciatori facenti capo a due fratelli nord africani che gestivano le piazze di spaccio nei boschi a Milano, Varese, Novara, Pavia e Lodi. Alla base dell’uccisione del ragazzo, un furto di droga e di soldi per circa 30mila euro avvenuto nella zona boschiva fra Pombia ed Oleggio. Il ragazzo, residente a Rozzano, aveva poi tentato la strada dello spaccio in proprio a Laveno Mombello.
I suoi ex complici dopo averlo intercettato, lo avrebbero portato nel bosco dove prima lavorava per ammazzarlo, dopo averlo seviziato con vari strumenti. Poi il suo corpo sarebbe stato portato nella piazzola di sosta a Vanzaghello. La notte successiva al ritrovamento del cadavere il capo del gruppo era fuggito in Spagna lasciando in Italia il fratello per continuare lo spaccio. La maggior parte dei soggetti indagati ha precedenti di polizia in materia di stupefacenti. L’attività d’indagine effettuata dalla Squadra Mobile di Varese è stata coordinata dalla Procura di Busto.