
Busto Garolfo, il sindaco ha respinto la mozione della minoranza: no alle telecamere nel bosco della droga
Telecamere contro lo spaccio di droga nei boschi? Il sindaco dice no! A Busto Garolfo, la sicurezza sembra essere diventata terreno di scontro politico. Al centro della controversia c’è una mozione presentata dal gruppo di minoranza "Insieme per Busto", che chiedeva l’installazione di telecamere nascoste nella zona dei "boschi della droga", tra Busto Garolfo, Casorezzo e Furato.
Obiettivo: cogliere in flagrante gli spacciatori che da anni infestano l’area. La proposta, respinta dal sindaco Giovanni Rigiroli e dall’assessore alla sicurezza Susanna Biondi, è stata bollata come inefficace. "Le telecamere nascoste non avrebbero alcuna rilevanza processuale e quindi nessun impatto reale nella lotta allo spaccio", ha spiegato Rigiroli, sottolineando come, dal loro punto di vista, la questione della sicurezza vada affrontata con strumenti più incisivi e soprattutto legali. Ma da "Insieme per Busto", la reazione è stata dura.
"Sono argomentazioni capziose e infondate. L’amministrazione Rigiroli-Biondi continua a ignorare le vere esigenze dei cittadini. La nostra richiesta di installare telecamere, sbarre e intensificare i pattugliamenti della polizia locale in via Valseriana e Valcamonica, zone calde per lo spaccio, è stata respinta senza una vera giustificazione", attaccano dai banchi dell’opposizione. Il gruppo ha inoltre ricordato come i residenti abbiano organizzato una raccolta firme per chiedere maggiore sicurezza, lasciati però senza risposte concrete.