Il fortino di Bortolami: cubi di cemento armato e sbarre per difendersi dai ladri

Troppi furti nel negozio di biciclette di Castano Primo e ora il campione corre ai ripari

Il negozio di biciclette Bortolami

Il negozio di biciclette Bortolami

Castano Primo (Milano), 13 dicembre 2018 - Chi percorre la Statale Gallaratese ha notato che davanti alle vetrine del negozio Bortolami Bike Action sono comparsi cubi in cemento armato, undici in tutto. «Un tentativo di mettere in difficoltà i ladri, in modo da non permettere loro di avvicinarsi alle vetrine con i furgoni. Spero basti, anche se credo che queste persone siano sempre molto determinate ed escogitino di volta in volta accorgimenti tecnici sempre più sofisticati. Non è una banda di sprovveduti», commenta l’ex ciclista professionista Gianluca Bortolami.

A novembre il suo negozio è stato preso di mira due volte in una decina di giorni, procurando un danno notevole. I ladri sono arrivati nello slargo che separa la Statale dalle file di negozi e le vetrine espositive delle aziende con due auto e un furgone, sul quale era stata saldata una piastra. Alcuni componenti della banda hanno dapprima appoggiato dei pali in acciaio alla vetrina, poi il furgone è stato avviato in retromarcia con la funzione di spingere i pali nella vetrina così da creare il varco attraverso il quale i ladri sono passati per entrare nel negozio, arraffare le biciclette, caricarle sul furgone e scappare. In due colpi i ladri si sono accaparrati un bottino di almeno 25mila euro, a cui aggiungere i costi necessari a riparare i danni. Gianluca Bortolami in questi anni ha ingaggiato una sorta di guerra personale contro i ladri cercando di tramutare il suo showroom in una sorta di fortino blindato, con vetrate e un sistema di telecamere collegate a monitor che possono essere controllati sia all’interno del negozio sia nell’abitazione del ciclista.

«Di notte passo ore a guardare cosa accade in negozio. Non è più vita, questa» racconta. Oltre ai cubi di cemento sono state messe anche delle sbarre, in modo da aumentare le barriere fisiche che i ladri dovrebbero superare per garantirsi la fuga. Che siano tutti furti su commissione ormai è certo. La banda punta sui rivenditori e produttori di biciclette di valore. Proprio per questo motivo le indagini vengono svolte in maniera coordinata anche con altri comandi provinciali dei carabinieri.