Blitz anarchico a Malpensa: "Più polizia negli aeroporti"

La reazione del sindacato Siulp all’indomani dell’irruzione sulla pista di decollo "Negli scali italiani appena 460 agenti sovraccarichi di compiti e mansioni".

Blitz anarchico a Malpensa: "Più polizia negli aeroporti"

Blitz anarchico a Malpensa: "Più polizia negli aeroporti"

Più agenti per Polaria a Malpensa: è la richiesta che arriva dal Siulp (Sindacato italiano unitario dei lavoratori di Polizia) che interviene dopo l’incursione degli anarchici, due uomini e due donne del collettivo “No Cpr“, sul piazzale dell’aeroporto per impedire il rimpatrio di un marocchino irregolare mercoledì pomeriggio. "Conosciamo molto bene il protocollo che si attiva dopo azioni simili, in genere parte una prima ricerca di eventuali responsabili, di errori di valutazione e di errori operativi così in poche ore diventa possibile dire “i poliziotti hanno sbagliato e sono in corso accertamenti ai quali seguiranno provvedimenti secondo le singole responsabilità – dichiara Paolo Macchi, segretario generale del Siulp Varese –. Puntualmente si cerca una testa da far saltare tra le forze dell’ordine. Una caccia alle streghe che viviamo all’indomani di ogni fatto eclatante, ma le uniche “streghe da cacciare“ sono la carenza di personale e la paura ad operare. La prima “strega“ è da risolvere con importanti “iniezioni“ di personale alla Polaria, che con soli 460 operatori fatica a garantire la sicurezza e le inottemperanze di circa 12 milioni di passeggeri ogni anno. Una realtà immensa, quella degli aeroporti, dove operano ogni giorno diecimila persone".

I 460 agenti di Polaria sono distribuiti tra compiti di controllo documentale di frontiera, gestione amministrativa, sale operative, cinofili, artificieri, tiratori scelti, tutti su compiti distribuiti in turni per operare nelle 24 ore ed ecco spiegato che 460 poliziotti non sono sufficienti, in una situazione di grave deficit organico che abbraccia anche i commissariati e gli uffici dell’intera provincia".

La seconda “strega“, sottolinea Macchi, "è costituita dalla paura di operare, dal timore delle conseguenze di ogni azione in un sistema che, annoverando un esercito di figure antipolizia pronte a puntare il dito contro ogni azione di forza, ne condiziona efficacia ed efficienza in quanto ognuno di noi sa bene che il significato di ogni intervento sarà travisato e penalizzato da mille giudizi sulle immagini girate. E siccome queste streghe nessuno le sta cacciando, bensì soffiano sul nostro mestiere ogni giorno, ecco che vedere come pochissimi operatori siano stati in grado di calmierare le conseguenze dell’azione degli anarchici traendoli in arresto, nonostante l’inferiorità numerica, mi riempie di orgoglio".