Legnano, in Comune 4.700 "no" alla biblioteca: ma il sindaco li ignora

La nuova biblioteca dovrebbe sorgere all'interno del parco Falcone-Borsellino

La raccolta firme contro la biblioteca a Legnano

La raccolta firme contro la biblioteca a Legnano

Legnano (Milano), 16 giugno 2018 - Era facile prevedere che il tanto atteso incontro non avrebbe cambiato le carte in tavola e neppure solo scalfito le convinzioni dei protagonisti e infatti così è stato: il sindaco Gianbattista Fratus – che con la propria Giunta sostiene la realizzazione di una nuova biblioteca nel parco Falcone-Borsellino, e i rappresentanti del comitato «Biblioteca sì, sprechi no» – che la vorrebbero realizzata invece all’ex tribunale – si sono infatti seduti giovedì sera allo stesso tavolo su sollecitazione di questi ultimi. Quando si sono infine alzati dalle sedie le tesi di entrambe le parti erano sostanzialmente rimaste immutate, anche se l’amministrazione legnanese ha fatto una «mezza proposta» subito rimandata al mittente dal comitato. E così, parola del comitato, ora si passerà a «rispondere con azioni che evidenzino l’insensibilità di questa giunta ad ascoltare i cittadini e puntare ad interrompere con ogni mezzo, per le ragioni più volte ribadite, gli iter amministrativi».

Non solo della biblioteca, ma anche dello spostamento degli uffici comunali all’ex tribunale. «Che fosse un no su tutta la linea ce lo aspettavamo, ma sentirselo dire fa sempre un certo sgradevole effetto – scrivono i portavoce del Comitato –. Certo è che l’approvazione in commissione, due ore prima dell’incontro, della collocazione definitiva della biblioteca nel parco, oltre al grave strappo istituzionale, è il dato da cui dobbiamo partire. Dopo la consegna delle oltre 4.700 firme e dopo le nostre proteste per la scarsa considerazione in cui sono state tenute, il sindaco ha richiesto a noi di fare una proposta alternativa, cercando così di far tornare il cerino in mano nostra. Non spetta a noi fare proposte alternative, spetta al sindaco trovare la mediazione giusta, è il suo ruolo e la città glielo impone. Troppo facile richiedere una proposta necessariamente articolata a dei semplici cittadini per farla poi smontare da esperti e agguerriti tecnici comunali».

Il sindaco ha chiesto al comitato di «indicare altra area pubblica o edificio diverso dal Tribunale, dove saranno trasferiti uffici comunali oggi sparsi in varie sedi o costretti in spazi insufficienti, che possa ospitare la futura biblioteca». Perché, spiegano da Palazzo Malinverni, «l’ipotesi di realizzare la nuova biblioteca in un’area dismessa privata, è stata giudicata impraticabile anche dagli stessi portavoce del comitato».