Scempio al fontanile di Bernate: un ammasso di carcasse di pesci

L’asciutta del Naviglio Grande è la causa principale del disastro. I proprietari hanno interpellato le istituzioni del territorio per trovare una soluzione, ma nulla di fatto

Il fontanile di Bernate Ticino offre oggi un’immagine di grave degrado ambientale

Il fontanile di Bernate Ticino offre oggi un’immagine di grave degrado ambientale

Bernate Ticino (Milano) - Un disastro ambientale senza precedenti. Il Fontanile di Bernate Ticino, una dei laghetti più rigogliosi e fiorenti della zona, è ormai un arido appezzamento di terra disseminato di carcasse di pesci. L’asciutta totale del Naviglio Grande è la causa principale di questo scempio ambientale (unita alla scarsità di piogge). A differenza delle precedenti asciutte, quella di quest’anno ha una durata spropositata. Iniziata lo scorso ottobre, si concluderà solo a fine marzo. Ufficialmente per "lavori di riqualificazione e ammodernamento del Naviglio Grande".

Una decisione che, seppur nel rispetto delle regole, sta causando danni inenarrabili a livello di ecosistema ambientale. Stefania Luraghi, proprietaria insieme al marito Stefano, del Fontanile, ha interpellato tutte le istituzioni del territorio per trovare una soluzione ma nessuno ha mosso un dito per cercare una soluzione: "Abbiamo fatto presente la questione all’Ente Villoresi, al Parco del Ticino e anche al sindaco di Bernate. Nessuno ci ha dato una mano e, soprattutto, nessuno si è preso la briga di venire a controllare di persona la drammatica situazione in cui si trova il laghetto, da 70 anni casa di tanti pesci pregiati e uccelli di rara bellezza. Una catastrofe che non ha colpito solo noi ma tante altre persone che, impotenti, stanno assistendo alla morte di fauna e flora. L’Ente Villoresi ci ha spiegato che sono stati stanziati dei fondi e che i lavori vanno fatti. Al Parco del Ticino abbiamo chiesto di aiutarci a salvare i nostri pesci. Ci serviva una vasca ma non hanno fatto nulla, nonostante il Fontanile sia recensito da Legambiente e all’interno proprio del Parco del Ticino. Il sindaco di Bernate ha risposto che non è di sua competenza".

L’immobilismo delle istituzioni è ciò che ha indignato maggiormente Stefania Luraghi e non solo. Tante le testimonianze di persone che non si non si sentono affatto tutelate, anzi hanno la sensazione di essere prese in giro. Rogge, canali di irrigazioni, sorgive, tutto è seccato in maniera sconcertante procurando la morte di tantissimi pesci, oltre alla migrazione di diverse specie di uccelli autoctoni. Il delicato ecosistema di tutta la zona adiacente al Naviglio Grande in asciutta totale è messo a durissima prova: "Una secca così prolungata non si è mai vista in un secolo di storia – continua Stefania Luraghi – Chi ha preso questa decisione, doveva prevedere queste tragedie ambientali o, almeno, interessarsene ora, quando è emerso il problema ma, invece, ci si è occupati solo dei lavori da svolgere sul Naviglio Grande, dimenticandosi di fauna e flora. Non poter far nulla è quello che più fa male. Siamo stati abbandonati al nostro estino ma, fatto più grave, nessuno si è preoccupato dell’impatto sulla natura". Da qui una pacifica protesta per sensibilizzare le istituzioni a fare qualcosa di concreto. Domenica 5 febbraio è in programma la Marcia dell’acqua. Appunt amento alle 10 al ponte di Castelletto di Cuggiono.