
Al centro, il titolare Sergio De Bernardi che ha aperto il locale con la moglie nel 1993
Legnano – Un amaro risveglio, per Sergio De Bernardi. Il titolare del Caffè che porta il suo nome, in via XX Settembre, si è ritrovato ieri mattina con la porta in parte sfondata: nella notte due individui hanno tentato di introdursi nei locali. Oltre ai danni economici, anche la sensazione di essere abbandonati a se stessi. "Solo qualche sera fa sono riusciti a entrare nella pizzeria vicina al nostro bar e a rubare - commentava ieri -. Quindi due episodi ravvicinati che devono destare preoccupazione: noi chiediamo più sicurezza, più sorveglianza nelle ore serali e notturne".
L’episodio è stato ripreso dalle telecamere. "Il fatto è avvenuto fra le 2 e le 3 di notte - prosegue -. Erano in due, hanno preso a calci la porta e tentato di forzarla con un grosso morsetto. Non è stato un tentativo veloce, sono andati avanti per un’ora. Eppure nessuno ha sentito nulla e nessuno ha avvisato le forze dell’ordine. Sono davvero deluso. Nessuno chiede di affrontare in prima persona i malviventi, per carità, ma se senti un baccano d’inferno, magari una telefonata puoi farla. Invece tanti sono capaci di lamentarsi per i rumori provocati dai soffiatori di foglie".
Sergio, che gestisce il bar insieme alla famiglia, è profondamente deluso. "Il controllo di quartiere non esiste. Lo scorso anno i ladri sono entrati dalla finestra del bar e si sono impossessati di circa 300 euro, l’allarme interno era suonato. In questo secondo tentativo, la serratura tripla ha tenuto, forse erano meno esperti, chi lo sa. In ogni caso io chiedo alle forze dell’ordine più passaggi, per poter lavorare sereni".
Il Caffè De Bernardi è un luogo molto amato nel quartiere, con le mamme che si fermano dopo aver accompagnato i bambini a scuola e gli impiegati che lo raggiungono in pausa pranzo. La sua storia è lunga tre decenni: era il febbraio 1993 quando Sergio e la moglie Ghisi decisero di alzare la saracinesca.
L’allarme sicurezza, nel quartiere, era stato lanciato solo pochi mesi fa dal farmacista Antonio Guarnieri e dagli edicolanti Ginetto e Guido Lodini. Il farmacista di via Venezia aveva subito l’ennesimo furto con scasso, nella notte del 25 ottobre, ma anche in quel caso nessuno ha sentito alcun rumore.