
Uno sportello bancario (foto di repertorio)
Robecchetto (Milano) - Dalla raccolta di firme, alle proteste, fino alle minacce di chiudere i conti correnti. I cittadini si ribellano contro la decisione di alcuni istituti di credito di chiudere diverse filiali nei paesi del Legnanese e del Castanese. A Robecchetto l’amministrazione ha promosso una raccolta di firme contro la chiusura di ben due banche che lasciano il paese senza istituti di credito. "Riguardo alla raccolta firme tesa ad evitare la chiusura delle filiali di Banco Bpm ed Intesa Sanpaolo abbiamo passato le 700 sottoscrizioni. Per chi non avesse ancora firmato e desidera farlo ricordo che, oltre che in Comune ed in Biblioteca, si può firmare anche in varie attività commerciali, che ringrazio per la disponibilità. Chiedo a chi fosse interessato di firmare in questi giorni in modo da poter inviare il numero dei sottoscrittori alle banche", ha spiegato il sindaco di Robecchetto, Giorgio Braga. A Canegrate chiude Banca Intesa con la presa di posizione contraria della consigliere regionale Silvia Scurati: "La banca è un servizio importante per i cittadini, in particolare per i più anziani che hanno scarsa possibilità di spostamento e non hanno facile dimestichezza con i sistemi bancari online. Per questi motivi ho deciso di scrivere nuovamente alla direzione di Intesa per chiedere di ripensare la chiusura della filiale di Canegrate, che serve tra l’altro anche i cittadini di San Giorgio su Legnano.
Canegrate ha sempre avuto una filiale della banca già dai tempi di Cariplo. Chiuderla sarebbe un impoverimento del territorio e un duro colpo ai cittadini più fragili". Problemi anche a Nerviano con le banche delle frazioni, come spiega il sindaco Massimo Cozzi: "Dopo lo sportello di Banca Intesa di Sant’Ilario, chiusura, dal 24 maggio, della filiale della Bpm di Garbatola. Nessuna comunicazione diretta da loro. In nome della riorganizzazione, si invitano i clienti a rivolgersi alla nuova sede di Parabiago. Ci si dimentica volutamente della funzione “sociale” e si pensa solo all’interesse economico. Pur non avendo nessuna responsabilità in merito, manderemo una lettera di protesta, chiedendo un incontro. Questa politica delle banche di sacrificare i “piccoli” sportelli è vergognosa e irrispettosa del territorio".