PAOLO GIROTTI
Cronaca

Ambiente e malattie . Un progetto pilota incorona Legnano cittadella della ricerca

Presentato ieri a Palazzo Malinverni il programma al via . Lo condurrà Valentina Bollati, docente di Scienze cliniche a Milano. .

Ambiente e malattie . Un progetto pilota incorona Legnano  cittadella della ricerca

Ambiente e malattie . Un progetto pilota incorona Legnano cittadella della ricerca

Per cercare qualcosa di simile bisogna tornare indietro nel tempo allo studio epidemiologico che ebbe come epicentro Framingham, negli Stati Uniti, alla fine degli anni Quaranta, ma non c’è dubbio che quanto sta per accadere a Legnano costituisca un’unicità nel campo della ricerca scientifica: di chiama MAMELI, acronimo di un ben più complesso "MApping the Methylation of repetitive elements to track the Exposome effects on health: the city of Legnano as a LIving lab", il progetto che Valentina Bollati, professore associato del Dipartimento di Scienze Cliniche e di Comunità dell’Università degli Studi di Milano, condurrà a Legnano, la sua città, e che è stato presentato ieri a Palazzo Malinverni. Obiettivo sarà provare a comprendere i meccanismi individuali che determinano la suscettibilità a fattori ambientali potenzialmente causa di malattie: il progetto è finanziato dal Consiglio Europeo per la Ricerca con quasi 3 milioni di euro, coinvolgerà 6.200 cittadini ed è sostenuto dall’Amministrazione Comunale, da Avis Milano e Legnano, che metterà a disposizione l’infrastruttura necessaria per effettuare in modo sicuro i prelievi di sangue, e vede coinvolti l’Università di Parma, l’Università dell’Insubria e l’Istituto Italiano di Tecnologia. Obiettivo del progetto è studiare i meccanismi epigenetici (quelle modificazioni nell’espressione dei nostri geni che non prevedono un’alterazione della composizione in basi del nostro Dna) che mediano l’effetto dell’esposo ma sulla salute. L’esposoma rappresenta l’insieme di tutti quei fattori - interni ed esterni - che influenzano la salute umana nel corso della vita e il legame tra esposoma e salute è supportato da un’evidenza: lo sviluppo di uno stato di malattia è in gran parte determinato da fattori di rischio comportamentali, ambientali e occupazionali, molti dei quali sono, almeno potenzialmente, modificabili. L’obiettivo del progetto (info al sito mameli.unimi.it). che potrebbe poi estendersi anche oltre i primi risultati, sarà provare a identificare le relazioni tra fattori ambientali, stile di vita e benessere generale.