Il Tar sul bar Las Vegas: "Non c’è alcuna prova d’infiltrazione mafiosa, il locale rimanga aperto"

Abbiategrasso, i giudici amministrativi lombardi hanno accolto il ricorso presentato dalla titolare contro l’interdittiva prefettizia

Il Palazzo della Giustizia Amministrativa

Il Palazzo della Giustizia Amministrativa

Abbiategrasso (Milano), 5 maggio 2024 –  Non c’è al momento alcuna prova di infiltrazione mafiosa nell’attività del bar Las Vegas. Pertanto può restare aperto. Così ha sentenziato il Tar cui era ricorso la titolare del locale di via Legnano, oggetto di un’interdittiva antimafia emessa dal prefetto di Milano il 5 marzo, proprio alla vigilia della manifestazione contro la mafia che si è svolta in città. Il bar è gestito da Giuseppina Errante Parrino, figlia di Paolo Errante Parrino, già condannato per mafia, salito agli onori della cronaca nell’ambito dell’inchiesta Hydra sulla nuova mafia in Lombardia.

Secondo l’accusa in quel bar si sarebbero incontrati presunti affiliati o pregiudicati per mafia con lo stesso Errante Parrino. La figlia si era  subito opposta alla chiusura, ottenendo una prima momentanea riapertura in attesa che il Tar valutasse la questione nel suo complesso. In prima istanza era stato l’avvocato Giovanni Bosco, parente degli Errante Parrino, a presentare l’opposizione all’interdittiva. A lui, dopo la tragica morte, è subentrato l’avvocato Roberto Grittini. "Il Tar – commenta il legale – ha riconosciuto che non ci sono collegamenti tra mafia e gestione del locale. Il provvedimento del  prefetto era privo di senso, come da noi è sempre stato sostenuto, legato al clima che si respira in città con l’inchiesta Hydra".

Il Tar, prolungando la sospensione dell’interdittiva, ha invitato l’Avvocatura dello Stato a integrare le motivazioni dell’atto richiesto, dando trenta giorni di tempo per esplicitare con maggior fondatezza le accuse. La prossima discussione, probabilmente quella decisiva, si terrà il 19 giugno.