Lecco, il ritratto è di Leonardo da Vinci: lo dice la matematica

A dirlo un’indagine di tre studiosi pubblicata sulla prestigiosa rivista francesce “Arts et sciences“. Le misure e proporzioni lo confermerebbero.

L'avvocato Massimo Mazzoleni con il ritratto attribuito a Leonardo

L'avvocato Massimo Mazzoleni con il ritratto attribuito a Leonardo

Lecco, 4 febbraio 2023 - Il Ritratto di Lecco è di Leonardo da Vinci. Lo dice la matematica. E la matematica non è un’opinione. La studiosa vinciana Annalisa Di Maria, il professore emerito della Sorbona di Parigi, Jean-Charles Pomero, e la matematica Nathalie Popis hanno portato a termine uno studio innovativo sulle misure e le proporzioni dei dipinti del genio rinascimentale. Nella loro ricerca hanno analizzato anche il controverso e ormai famoso “disegno a sanguigna“ che appartiene a Silvia Gallo e Massimo Mazzoleni, marito e moglie di Pasturo, in Valsassina, che lo hanno svelato al mondo per la prima volta nel dicembre 2019, in concomitanza con il cinquecentenario della morte di Leonardo Da Vinci. 

Il ritratto attribuito a Leonardo
Il ritratto attribuito a Leonardo

Nonostante i continui studi dei critici e degli esperti, la datazione al carbonio, accurati esami ai raggi X e molti altri approfondimenti che sono stati compiuti e che sicuramente verranno ancora realizzati, nessuno probabilmente arriverà a svelare con assoluta certezza chi abbia effettivamente vergato quel disegno. Un mistero degno di un romanzo di Dan Brown: in mezzo ci sono più di cinque secoli di storia, passaggi di mano e restauri del disegno; a differenza della matematica inoltre l’arte non è una scienza esatta. Anzi. Soprattutto però ci sono in ballo parecchi soldi: il Salvator Mundi ritrovato a New Orleans è stato battuto all’asta nel 2017 da Christie’s per la cifra record di 450 milioni di dollari: il massimo mai pagato per un dipinto e ora il suo proprietario, il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman Al Saud, starebbe per costruirgli attorno un museo. Una nuova opera di Leonardo farebbe, quindi, nuovamente impazzire tutte le quotazioni del mercato dell’arte.