Lecco, i volontari salvano 6mila rospi del Moregallo

Nello Fumagalli e i ''suoi'' volontari hanno scongiurato l'estinzione dei rospi bufo bufo

I rospi del Moregallo

I rospi del Moregallo

Lecco, 22 aprile 2018 - Non esistono né sabati né domeniche e nemmeno le feste comandante per l'attivista 52enne Nello Fumagalli e i “suoi” volontari del Gruppo salvataggio rospi del Moregallo. Ogni primavera, quando comincia la grande migrazione degli anfibi per raggiungere il lago e riprodursi e poi tornare indietro nelle zone da cui provengono, i componenti della task force si mettono all'opera per installare delle apposite barriere a ridosso della provinciale Lariana ed impedire che i batraci attraversino la strada guidati dall'istinto naturale nel tentativo approdare sul Lario con il rischio, anzi la certezza, di essere travolti e letteralmente sterminati dagli automobilisti in transito. IL SALVATAGGIO - Si tratta di un'impresa improba e anche pericolosa: gli animalisti entrano in azione soprattutto di notte, con il vento, la pioggia o il freddo non fa differenza, armati solo di torce elettriche, guanti contenitori in plastica, protetti unicamente da un giubbotto catarifrangente per farsi notare dai guidatori che sfrecciano a pochi centimetri di distanza. Grazie alle reti posizionate in diversi punti riescono a bloccare i rospi, quindi li raccolgono uno a uno, li contano e li censiscono e infine li trasferiscono al sicuro e incolumi nei secchi dall'altra parte della strada. La stessa operazione viene poi ripetuta per il tragitto inverso. I NUMERI - Ad oggi, a “esodo” ancora in corso ne hanno traghettati sani e salvi dall'altra parte della carreggiata circa 6mila. Gli esemplari deceduti si contano sulle dita di una mano. L'impegno gratuito di tanti appassionati nel giro di una dozzina d'anni ha permesso di salvare da una mattanza annunciata migliaia e migliaia di esemplari e di scongiurare il pericolo dell'estinzione della specie bufo bufo, che rappresentano un importante indicatore dello stato ambientale e garantiscono l'equilibrio della biodiversità del territorio, limitando la diffusione di insetti nocivi e dannosi per l'agricoltura. “Il nostro è uno dei pochi territori, probabilmente l'unico dove non solo la popolazione si è mantenuta stabile, ma addirittura aumenta”, spiega il coordinatore della task force, sempre a caccia di volenterosi disposti a sposare la sua causa. I numeri parlano chiaro: nel 1995, quando è cominciata l'attività di salvataggio, sono stati recuperati circa 2mila anfibi, nel 2017 ne sono stati contanti oltre 21mila, con picchi di 25mila nel 2012. RISCHIO ESTINZIONE - E' la più imponente migrazione di rospi in assoluto in tutta Lombardia quelle che si verifica sulle sponde del lago a Lecco tra Valmadrera, Mandello e Onno di Oliveto Lario. In molte altre zone della provincia purtroppo è andata diversamente, come ad esempio al lago di Sartirana a Merate, dove i rospi sono ormai scomparsi, tanto che da tempo non viene organizzata più alcuna spedizione di salvataggio nonostante i tentativi di ripopolamento. Ma almeno la sponda ovest di quel ramo del lago di Como che volge a mezzogiorno è diventata un vero paradiso per i rospi, grazie proprio a tutti gli altri "angeli custodi" dei rospi che li trattano da veri principi.