
Aereo a Orio al Serio
Merate (Lecco), 26 novembre 2018 - Niente più aerei a bassa quota che sfrecciano a volo radente sulle teste dei brianzoli per atterrare all’aeroporto di Orio al Serio. I vertici di Enac, l’Ente nazionale per l’aviazione civile, hanno infatti comunicato ai componenti della Commissione aeroportuale dello scalo bergamasco la fine della sperimentazione delle nuove rotte avviate l’estate scorsa, con decine e decine di velivoli al giorno dirottati di punto in bianco sui cieli del Meratese senza comunicare nulla a nessuno con l’obiettivo di ridurre il rumore che sono costretti a subire quanti abitano nei paesi vicino alla pista del Caravaggio.
In realtà, come certificato dai tecnici di Arpa, le nuove rotte aeree non solo hanno provocato un aumento dell’inquinamento acustico nei cieli dove prima non volava praticamente una mosca, cioè dall’altra parte dell’Adda, in Brianza, ma non hanno neppure ridotto i disagi per coloro che alloggiano vicino all’aeroporto di Orio. I sindaci del Meratese, guidati dal primo cittadino di Imbersago Giovanni Ghislandi e dal loro portavoce di Lomagna Stefano Fumagalli, hanno da subito contestato il varo delle nuove rotte, che hanno peggiorato la qualità della vita a circa 70mila persone costrette a subire il frastuono e i gas di scarico dei jet senza tra l’altro ottenere nulla in cambio.
La battaglia dei cieli è stata però alla fine vinta proprio dai sindaci brianzoli. «Aspettiamo a festeggiare e cantare vittoria – invita tuttavia alla cautela proprio Giovanni Ghislandi -. Effettivamente il traffico aereo mi sembra drasticamente diminuito, ma preferisco attendere i verbali ufficiali. Già troppe volte in questa brutta vicenda molte rassicurazioni sono state poi smentite. Inoltre la sperimentazione non è stata annullata perché sono state riconosciute le nostre ragioni e le ragioni dei cittadini che rappresentiamo, ma semplicemente perché non ha sortito gli effetti sperati per i bergamaschi».