Lecco, violenza sulle donne: da gennaio a ottobre, 165 vittime finite in pronto soccorso

I numeri, la nazionalità e l'età delle vittime di violenza di genere assisiste nei pronto soccorso di Lecco e Merate

Lecco, 24 novembre – Centosessantacinque donne maltrattate, picchiate, a volte massacrate di botte. Centosessantacinque donne finite in pronto soccorso. Centosessantacinque donne, più di una al giorno, fine settimana, domenica e feste comandante comprese, perché la violenza contro le donne non va mai in ferie, non conosce tregua, non rispetta il calendario. Quest'anno, da gennaio a ottobre, già 165 donne hanno bussato alle porte dei pronto soccorso degli ospedali di Lecco e di Merate con braccia livide, occhi pesti, segni al collo, ecchimosi sparse ovunque. In tutto l'anno scorso erano state 184.

A segnare i loro corpi e ancora di più le loro menti sono stati mariti, fidanzati, compagni, padri, raramente sconosciuti. "Sono caduta dalle scale", "Ho sbattuto contro lo spigolo", "In fondo me lo sono meritata"... le parole per nascondere o perfino per giustificare le violenze subite, perché la violenza rende vittime due volte: una volta per le vessazioni subite, la seconda perché ci si vergogna e ci si sente in colpa invece che vittime.

Numeri, nazionalità, età

Nei primi dieci mesi di quest'anno sono state 91 le donne prese in carico dai sanitari del pronto soccorso dell'Alessandro Manzoni di Lecco, 74 del San Leopoldo Mandic di Merate: 165 appunto, più di 16 ogni mese. Nel 2021 erano state 184: 99 a Lecco e 85 a Merate, cioè 15 al mese. Il numero delle donne vittime di violenza quindi aumenta ad un ritmo di una al mese.

Centotrentatré, l'80%, sono italiane: 74 che si sono rivolte in pronto soccorso a Lecco e 59 a Merate. Le altre 32 sono straniere: 17 a Lecco e 15 a Merate. Non che la nazionalità segni la differenza, perché la violenza non è razzista, accomuna tutti. L'anno scorso le donne italiane vittime di violenza che si sono rivolte in pronto soccorso sono state 163: 84 a Lecco e 69 a Merate; le straniere 31, il 17%: 16 al pronto soccorso dell'Alessandro Manzoni di Lecco, 15 del San Leopoldo Mandic di Merate.

Sulle 165 donne vittime di violenze passate dal pronto soccorso quest'anno, 6 sono ragazzine che hanno meno di 16 anni, dai 15 in giù. Quattro sono state al pronto soccorso di Lecco, due a Merate. Sono il 4% del totale. Nel 2021 le under 16 assistite dai sanitari dei pronto soccorso erano state 8, due a Merate e 6 a Lecco, sempre il 4%.

Il medico di Pronto soccorso

 "I dati relativi agli accessi ai pronto soccorsi dell’Asst di Lecco dell’anno in corso allarmano tutti noi che siamo parte attiva di una comunità in cui la donna è giornalmente vittima di violenza psicologica e fisica. - commenta Paolo Schiavo, medico del pronto soccorso dell'Alessandro Manzoni di Lecco -. Il giorno in cui non registreremo più accessi per questo motivo è ahi noi lontano. Da medico e da uomo credo che il percorso da compiere vorrebbe vedere alla base una alleanza strategica tra i generi solo per poter pensare di arginare e ridurre questo fenomeno”.

La ricerca

"Nonostante la rappresentanza femminile nel settore sociosanitario sia aumentata, sussiste ancora un pregiudizio di genere che la pandemia da Covid-19 ha esacerbato ulteriormente – spiega Luciarosa Olivadoti, responsabile Sviluppo professionale e Ricerca e referente in tema di violenza alle donne dell'Asst di Lecco -. Tutti i responders dell'Asst di Lecco che hanno partecipato alla ricerca qualitativa hanno dichiarato di aver subito, o assistito, almeno ad un episodio di violenza verbale e che le lavoratrici risultano più esposte anche in virtù della loro maggiore presenza in ambito sanitario. La violenza verbale è strettamente correlata all’uso del linguaggio che quotidianamente utilizziamo. Molti modi di dire, luoghi comuni e battute divertenti sulla diversità di genere contribuiscono alla creazione di uno scenario e di un rumore di fondo che inevitabilmente intacca e condiziona la quotidianità di ogni donna”.

In ospedale

Nella settimana della Giornata nazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, medici, ostetriche e infermieri degli ospedali dell'Asst di Lecco indossano il simbolo “Stop violence against womem” da apporre sulla loro divisa a testimonianza della condanna verso ogni forma di violenza di genere. Negli spazi antistanti le hall di ingresso dei due presidi ospedalieri, nei pronto soccorsi generali e nei pronto soccorso ostetrici è posizionata una sedia rossa in memoria delle donne vittime di violenza. A fare da contorno diversi poster, realizzati dalle stesse ostetriche con immagine suggestive. Per raccontare la violenza c'è anche un grande albero dove chiunque, sulle sue foglie tutte colorate e diverse, potrà scrivere le proprie emozioni o il proprio vissuto su questo delicato e importante tema.