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Via libera alla comunità energetica. Monticello Green Hill può produrre

Gse, l’azienda pubblica che cura la gestione dei servizi, ha sbloccato la pratica. La soddisfazione del presidente Ornaghi: "Così diventeremo autosufficienti" .

Via libera alla comunità energetica. Monticello Green Hill può produrre

Energia verde in condivisione. Anche a Monticello Brianza. I 12 associati di Monticello Green Hill, la prima comunità energetica rinnovabile della Brianza e tra le prime in Italia, possono finalmente cominciare a scambiarsi i 10 kW di energia che producono tramite gli impianti fotovoltaici installati sui tetti delle loro abitazioni. Pur essendo stati tra i primi a costituire una comunità energetica rinnovabile - "il cui obiettivo è fornire benefici ambientali, economici e sociali ai propri membri o soci e alle aree locali in cui opera, attraverso l’autoconsumo di energia rinnovabile", come spiegano i funzionati di Gse, Spa pubblica per la promozione e sviluppo delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica - non erano ancora riusciti a svilupparla, a causa di alcune norme tra loro contradittorie, come spiegato in un servizio pubblicato sul nostro giornale ieri da Renato Ornaghi, ceo di della monzese Energy Saving, ma soprattutto presidente e promotore di Monticello Green Hill. Da Gse, proprio in seguito alla segnalazione, comunicato che però finalmente è tutto risolto.

"Su richiesta del presidente della comunità energetica rinnovabile Monticello Green Hill, Renato Ornaghi, è stata prontamente attivata l’assistenza prevista attraverso il canale di supporto Sportello Virtuale dedicato alle comunità energetiche rinnovabili e, chiariti tutti i quesiti posti e non essendo stati ravvisati motivi ostativi alla presentazione di richiesta di qualifica, il presidente è invitato a procedere all’invio della domanda sul nostro portale", spiegano in una nota dal Gse. "Grazie, una splendida notizia – esulta Renato Ornaghi –. Finalmente si comincia". Appena ultimate le pratiche, i soci di Monticello Green Hill potranno utilizzare l’energia prodotta da loro e scambiarsi quella che non usano. Potranno inoltre vendere quella che non consumeranno: parte degli incassi verranno utilizzati per finanziare progetti di sviluppo sociale sul territorio.

Daniele De Salvo