
L’ingresso della prima delle due gallerie
Valmadrera, 25 luglio 2016 - La presenza di smog nel lungo tunnel del Moregallo sul territorio di Valmadrera preoccupa i cittadini, sono diverse le segnalazioni giunte ma è particolarmente sensibile alla problematica Eliseo De Marco residente a Cornate d’Adda ma assiduo frequentatore del lago che raccoglie il malessere diffuso affermando: «Ho già scritto anche alla Regione per chiedere che si faccia parte attiva presso la Provincia di Lecco affinché questa situazione assurda e pericolosa venga risolta nel più breve tempo possibile». De Marco spiega che «spesso vengo sul lago che è un luogo unico per bellezza poi attraverso questa infrastruttura decantata come il tunnel con il più grande impianto di aspirazione d’Europa e vedi che sono anni che è fermo. Quando entri nel tunnel, specialmente nel periodo estivo in cui c’è più traffico, ti trovi davanti una muro di smog, lo vedi a occhio nudo, c’è una nube che fa paura, rasenta l’inverosimile».
Il cittadino racconta anche un episodio particolarmente grave affermando: «Una volta mi sono fermato con alcuni ciclisti per un problema e sono stato male pure io per la presenza di monossido, se succede qualcosa ci si muore dentro. Gli impianti di ventilazione sono fermi, non funzionano e creano questo pericolo, specialmente il sabato e la domenica. Mi è capitato di parlare con dei motociclisti che mi hanno detto che si sono sentiti male e non è normale che ci sia questo rischio.
Una indecenza avere questa situazione nel 2016, la Provincia di Lecco deve intervenire non esiste che non ci siano i soldi». La situazione è complessa, si parla di un tunnel di quasi due chilometri e il consigliere delegato Rocco Cardamone della Provincia di Lecco spiega: «Siamo a conoscenza della situazione che si trascina da tempo perché le turbine hanno problemi di funzionamento nella seconda galleria. La prima delle due nel tratto interessato invece ha delle finestre per cui l’areazione è naturale. Già l’anno scorso avevamo chiesto a Regione Lombardia di lasciarci dei residui economici di opere precedentemente realizzate per intervenire su questa galleria, parliamo di circa un milione e 200mila euro. Una parte dei quali è stata destinata a Esino. Ad oggi disporremmo di oltre 800mila euro per rivedere illuminazione e ventilazione». Cardamone entra nel dettaglio e spiega: «Le gallerie sono illuminate ma vogliamo cambiare la tipologia di lampada mettendo i led perché spendiamo oltre 100mila euro all’anno di energia elettrica. Ricadiamo però nella problematica che non abbiamo un bilancio e quindi siamo impossibilitati ad agire in qualunque campo. Stesso problema che abbiamo anche per la neve, dovremmo fare gli appalti ma non possiamo per cui questo inverno ci potrebbero essere grossi problemi. La ventilazione non funziona nel modo adeguato da diversi anni. Una sola turbina costa oltre 30mila euro, sono macchine costose a cui vanno aggiunte centraline e collegamenti, parliamo di qualche centinaio di migliaia di euro ma per problemi di bilancio non siamo in grado di intervenire».