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Valentina, pattinatrice ipovedente, punta al record sui 10 chilometri

Sulla pista di Paderno d’Adda la ragazza di 23 anni proverà a battere sè stessa. "Ho bisogno di mettermi alla prova"

Valentina è cieca, ma corre sui pattini a rotelle. E sabato della prossima settimana tenterà di battere il suo record personale e di percorre 10 chilometri in pista in meno di cinquanta minuti. Valentina Vignali ha 23 anni e abita a Paderno d’Adda. È ipovedente, sebbene in realtà non veda praticamente nulla, perché è in grado di percepire solo sprazzi di luce e ombre. Da sei anni è un’atleta di pattinaggio della Asd Padernese di Paderno d’Adda, una delle società sportive più blasonate.

In quarta superiore il medico le ha consigliato di praticare un’attività sportiva e lei ha scelto il pattinaggio: sua mamma non voleva, aveva paura cadesse si facesse male; lei però si è impuntata, voleva pattinare come suo fratello maggiore o altrimenti nulla. L’ha spuntata. "Ho imparato a pattinare da zero, non lo aveva mai fatto prima", racconta. L’ha aiutata il suo allenatore, Paolo Silva, un veterano. "Il primo obiettivo è stato quello di stare in piedi e di farmi meno male possibile quando cado", spiega Valentina, che ha dovuto pure imparare a fidarsi di lui e dei suoi compagni di squadra. "Non è stato nemmeno così difficile per me – assicura -. Tanto io mi devo sempre fidare delle persone che incontro quasi per tutto". Per aiutarla a pattinare con la giusta traiettoria, indicarle la direzione, darle il ritmo giusto, avvisarla di eventuali ostacoli, chi la affianca l’avvisa a voce. "Abbiamo inoltre brevettato una sorta di manubrio di bicicletta che teniamo uno per lato con cui ci diamo indicazioni – dice Valentina -. Poi in tutto questo tempo abbiamo sviluppato un’intesa unica, come quella tra un pilota e un navigatore di rally. Basta una parola, un piccolo movimento, un cenno per capirci". Lo scorso anno è riuscita a percorrere tutta la ciclabile della Val Brembana, da Zogno a Piazza Brembana, più di 20 chilometri di saliscendi, curve, asfalto ruvido, buche e asperità, tra ciclisti, pedoni, podisti, mica libera, liscia e in piano come l’anello di una pista di pattinaggio. Il suo istruttore sempre accanto a lei, uniti dal loro manubrio; avanti in avanscoperta, dietro di retroguardia e tutt’attorno a proteggerli come uno scudo umano, gli altri pattinatori della Padernese. Tra meno di un paio di settimane Valentina proverà invece a c’entrare appunto il nuovo record personale: correrà in casa, nel rinnovato pattinodromo di Paderno d’Adda. "È un modo per mettermi in gioco e alla prova, una sfida con me stessa", sostiene Valentina. Il suo tentativo di record però rappresenta molto di più: "Dimostreremo che il pattinaggio è uno sport adatto a tutti– conferma la vicepresidente della Padernese Umbertina Ravasi, che conosce Valentina da quando è nata -. Vogliamo invitare a farsi avanti altre persone di qualsiasi età che hanno difficoltà sensoriali come la nostra Valentina".

D.D.S.