Un brevetto salva-vite Al volante più sicuri

Merate, un perito settantenne realizza e fa omologare il dispositivo. Non trova però nessuno disposto a produrre i pannelli portatili.

MERATE

È lo Steve Jobs della sicurezza stradale. Nessuno però, al momento, è disponibile a produrre e commercializzare un’invenzione che salverebbe la vita a molti automobilisti. Nel box di casa il perito Giancarlo Gobbi, ex manager di 70 anni in pensione, che è consulente dell’American society of mechanical engineers, ha progettato, realizzato, brevettato e omologato un sistema mobile plurifunzionale di soccorso. Si tratta di un pannello d’emergenza a messaggi e segnali variabili da usare in caso di incidenti o problemi, posizionandolo sia sul veicolo in panne, sia a distanza di sicurezza. Si chiama S8S; Safety and security. È triangolo d’emergenza 4.0, tra l’altro già previsto dall’articolo 72 del Codice della strada, un’indicazione che nessuno in Italia si preoccupa venga attuata. Quanto ha inventato sembra una soluzione all’apparenza scontata, eppure bisogna aver avuto il colpo di genio di immaginarlo e poi la capacità di tradurla in realtà, utilizzando i materiali più idonei e rispettando le specifiche necessarie e obbligatorie: peso, dimensioni, resistenza al vento, luminanza, capacità catarifrangente... Giancarlo ha dovuto valutare e provare le soluzioni disponibili migliori, inventarne di nuove, effettuare test, sperimentare in strada in più condizioni, presentare la documentazione, seguire una lunga trafila burocratica. È dal 2008 che lavora a S8S, dopo aver letto di una mamma 38enne falciata sotto gli occhi delle figlie di 1 e 5 anni, una scena che purtroppo si ripete troppo spesso.

"Ho ideato, progettato e realizzato S8S col preciso scopo di migliorare la sicurezza stradale ogni qualvolta un veicolo si fermi in condizioni di pericolo per un incidente, un’aviaria, un’emergenza sanitaria – racconta -. Il dispositivo è costituito da uno schermo luminoso pieghevole controllato elettronicamente, appoggiato su una base magnetica o a ventosa per assicurarne la stabilità, permettendo di segnalare la causa dell’arresto e rendendo ben visibile il mezzo anche da lontano". Messaggi e segnali possono essere controllati con un’app. Un S8S costerebbe un centinaio di euro e potrebbe diventare una dotazione standard su auto e camion. Occorre trovare produttori disponibili a sostenere il progetto in cui Giancarlo ha già investito parecchio. "Non mi interessano i soldi – assicura -. Voglio solo vedere S8S in funzione in strada e contribuire a salvare tante vite umane".

Daniele De Salvo