Capre, caprette, cavalli e asinelli al pascolo tra le carogne di animali morti. Per riparo solo qualche tettoria in lamiera, gelata quando fa freddo, rovente sotto il sole, più qualche telone in soffocante plastica. Una condizione di assoluto degrado quella che hanno riscontrato i veterinari di Ats Brianza e i carabinieri della Forestale del comando provinciale di Lecco in un allevamento di una cinquantina di capi alla periferia di Lecco.
Un allevamento tra l’altro semiabusivo, perché cinque volte più grande rispetto alle autorizzazioni concesse. I primi a sospettare che qualcosa in quell’allevamento non andasse sono stati i carabinieri della Forestale, intervenuti per verificare la presenza di una ventina di capre in un terreno, sprovvisto di strutture adeguate al ricovero. L’allevatore si è mostrato poco collaborativo, anzi per niente collaborativo, perché si è opposto ad una prima ispezione: militari e veterinari sono comunque riusciti a farsi un’idea precisa della situazione anche da fuori. Hanno contato 35 capre e capretti, anche appena nati, più 11 asini e cavalli, sole 3 regolarmente registrati, quando avrebbe potuto allevarne sono 9, poiché non è titolare di alcuna attività zootecnica. Una quindicina di capre sono state successivamente fatte sparire, non si sa dove né come. Sotto un bancale di legno è stata trovata inoltre la carcassa di una capra morta da 24 ore, più un’altra seppellita in qualche modo sotto un cumulo di macerie. Tutte gli animali sono stati sequestrati e trasferiti altrove, affidati ad allevatori autorizzati che li stanno trattando al meglio. "Una situazione inaccettabile - spiega Fabio Ravanelli, direttore di Sanità animale del dipartimento di Veterinaria di Ats Brianza –. La salvaguardia degli animali è un impegno che ci vede costantemente in prima linea". Daniele De Salvo