Lecco, travolse e uccise “Martin”. Poi fuggì: patteggia la pena

Due anni e 4 mesi al giovane elettricista. Non era drogato né ubriaco

Ambulanza

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Colico (Lecco), 21 aprile 2022 - Il giovane che , il 24 ottobre scorso, a Colico, travolse e uccise Alessandro Martinalli e poi fuggì, ha patteggiato due anni e 4 mesi. Ieri mattina Gabriel Balbiani, elettricista, 22 enne, residente a Bellano, si è presentato in Tribunale, assistito dall’avvocato Fabrizio Consoloni, per l’udienza preliminare davanti al giudice Nora Lisa Passoni. La Procura di Lecco ha chiesto il processo con il rito immediato per omicidio stradale e omissione di soccorso nei confronti del giovane di Bellano, mentre il legale dell’imputato ha chiesto e ottenuto il patteggiamento allargato. E’ stato inoltre accertato che il giovane non guidava sotto l’effetto di alcol o stupefacenti.

Infatti al termine dell’udienza l’avvocato Fabrizio Consoloni ha dichiarato: "Il mio assistito si è detto dispiaciuto di quanto accaduto quella sera e sono soddisfatto che ha dimostrato l’inconsistenza dell’uso di sostante alcoliche o droghe durante la guida". I fatti: lo scorso 24 ottobre il giovane bellanese mentre tornava a casa da una serata trascorsa con gli amici uccise Alessandro Martinalli, ristoratore, 57 anni di Cosio Valtellino. L’incidente avvenne in una zona poco distante dallo svincolo della Super 36 al Trivio di Fuentes, a ridosso del parcheggio della discoteca Continental, da dove "Martin", come veniva chiamato dagli amici il 57enne valtellinese, era appena uscito e stava andando a recuperare la propria vettura.

La zona - come ricostruito anche dagli inquirenti – era buia e il 22enne non si accorse della presenza di Alessandro Martinalli (foto). In preda al panico fuggì, ma il sistema di videosorveglianza della zona immortalò la sua vettura – una Audi A6 – e poco ore dopo l’incidente mortale venne individuato e arrestato con le accuse di omicidio stradale aggravato dalla guida sotto l’effetto di alcol o stupefacenti e di omissione di soccorso. Nell’interrogatorio davanti al Gip dichiarò "Non me ne sono accorto, era buio" e gli vennero concessi i domiciliari. L’avvocato Consoloni ha chiesto e ottenuto dal sostituto procuratore Paolo Pietro Mazza il patteggiamento allargato. Il giudice delle udienze preliminari, Nora Lisa Passoni, ha approfondito i documenti, è venuta meno l’aggravante, perché il giovane non era alla guida sotto l’effetto di alcol o droga, ed ha condannato il giovane bellanese a due anni e 4 mesi. Angelo Panzeri