Tragedia della solitudine Il paese paga le spese per l’addio al clochard

Filippo Sclafano verrà seppellito a Cornate d’Adda, dove ufficialmente risiedeva. L’amico: "È stato dimenticato da vivo, ricordiamolo degnamente da morto". .

Tragedia della solitudine   Il paese paga le spese  per l’addio al clochard

Tragedia della solitudine Il paese paga le spese per l’addio al clochard

di Daniele De Salvo

Verrà seppellito a Cornate d’Adda, dove ufficialmente risiedeva, sebbene non avesse più una casa dove abitare. Era infatti ormai da mesi un senzatetto Filippo Sclafano, il 55enne trovato morto la notte di Pasqua in un piccolo magazzino a Verderio, che aveva trasformato abusivamente nel suo rifugio. Probabilmente verrà sepolto venerdì.

I pochi amici che aveva stanno organizzando una raccolta fondi affinché gli venga celebrato un funerale e sulla sua tomba venga collocata una lapide che lo ricordi, perché non resti un fantasma senza volto, senza nome e senza un luogo dove possa essere ricordato.

Filippo infatti non aveva familiari, se non una sorella che abita lontano che non può permettersi le spese di un funerale e un figlio che non ha mai riconosciuto né incontrato.

Dal Comune dove risulta il suo ultimo domicilio per legge devono fronteggiare le spese per garantire una degna sepoltura ai suoi resti: significa una semplice bara e un posto nel campo comune, nulla più, senza cerimonia, senza estremo saluto, senza una lapide.

"È stato dimenticato da vivo, è giusto che noi tutti possiamo ricordarlo degnamente da morto – spiega Roberto Spagnolo, un piccolo imprenditore edile tra i pochi amici di Filippo, che lo aiutava commissionandogli qualche mansione in cambio di qualcosa da mangiare, abiti e altri generi di prima necessità, ma non soldi, che altrimenti probabilmente avrebbe sperperato in alcol da cui era dipendente -. Per poter organizzare un funerale ci sono stati chiesti tuttavia 1.800 euro come prezzo minimo. Mio fratello e io abbiamo deciso di sostenere parte delle spese, ma da soli non possiamo, perché sono tempi difficili e di crisi per tutti. Per questo abbiamo lanciato una raccolta fondi sui social chiedendo a chi può di aggregarsi a noi".

È passato così tanto tempo – un mese intero – dal rinvenimento del corpo di Filippo al nulla osta per la sepoltura, perché la sua salma è stata sottoposta ad autopsia come sempre accade in simili frangenti e si è dovuto attendere il responso.

Filippo Sclafano sarebbe morto parecchi giorni prima di essere ritrovato esanime per un arresto cardiaco, dovuto sia al suo abuso di alcol, sia al suo fisico indebolito dall’esistenza all’addiaccio.

Una vita e una fine molto triste del Lecchese.