Valmadrera: terrorismo, confermata la condanna per il pugile dell'Isis

I giudici di Cassazione: "Sei anni per Moutaharrik e 3 anni e 4 mesi per la moglie"

Moutaharrik Abderrahim

Moutaharrik Abderrahim

Lecco, 8 febbraio 2019 – I giudici della Cassazione hanno confermato le condanne di quattro terroristi islamici che abitavano in Lombardia, tra cui il kickboxer di origine marocchine di Valmadrera Abderrahim Moutaharrik e la moglie Salma Bencharki, arrestati nell'aprile del 2016. Gli ermellini della Suprema corte hanno confermato per lui, pronto a compiere un attentato in Vaticano, la condanna a 6 anni e per lei a 3 anni e 4 mesi. Confermate anche le condanne agli altri due imputati: 3 anni e quattro mesi a Wafa Koraichi, sorella di Mohamed, pure di origini fuggito partito per lo Stato islamico da Bulciago alla fine del 2014 con la moglie Alice Brignoli e i tre figli piccolissimi, e 5 anni e 4 mesi ad Abderrahmane Khachia, fratello di un giovane “martire” morto in Siria. Durante le indagini gli agenti della Digos di Lecco e i carabinieri del Ros di Milano avevano intercettato il cosiddetto “poema-bomba”, un messaggio audio ritenuto un'esortazione a colpire l'Italia. I quattro si sono sempre difesi asserendo che mai avrebbero compiuto azioni violente e negando contatti con il Califfato. I giudici di Cassazione hanno ritenuto inammissibili i ricorsi presentati dai difensori, concordando con quanto chiesto nella sua requisitoria dal sostituto pg Luigi Birritteri, per il quale “non si può dire che le corti di merito abbiano applicato il diritto penale del nemico. Hanno applicato il nostro diritto penale, che è l'unica arma che abbiamo per sconfiggere il terrorismo”.