Terrorismo, il campione di kick boxing arrestato: "Volevo aiutare i bambini in Siria"

Abderrahim Moutaharrik davanti al gip: "Vedendo le immagini dei bambini martoriati volevo andare in Siria ad aiutare la popolazione e non arruolarmi nell'esercito dell'Isis". Abderrahmane Khachia: "Non volevo fare del male a nessuno, le mie erano solo fanfaronate al telefono"

Abderrahim Moutaharrik (Ansa)

Abderrahim Moutaharrik (Ansa)

Milano, 2 maggio 2016 -  "Vedendo le immagini dei bambini martoriati volevo andare in Siria ad aiutare la popolazione e non arruolarmi nell'esercito dell'Isis". È quello che ha detto Abderrahim Moutaharrik uno degli arrestati la scorsa settimana per sospetti legami con l'Isis, davanti al gip Manuela Cannavale. L'uomo come ha riferito il suo difensore l'avvocato Francesco Pesce, si è difeso, così come la moglie, spiegando che non avrebbe organizzato un attentato in Italia dove vive da 16 anni. "Non volevo fare del male a nessuno, le mie erano solo fanfaronate al telefono". Il difensore rispondendo ad alcune domande sulle intercettazioni ha affermato che i suoi assistiti non hanno negato di avere detto quelle frasi ma "hanno precisato che vanno lette in un contesto più ampio e che dal dire al fare ne passa".

Riguardo alle espressioni di ammirazione per il fratello Khachia, morto martire hanno spiegato che "è una figura che per il Corano riveste una certa importanza. Nei loro discorsi non hanno esaltato l'attentatore ma il martire". A detta del legale inoltre i due, "disperati in quanto pensano a due loro figlioletti di 2 e 4 anni ora affidati ai nonni" hanno ammesso di avere avuto rapporti con persone che però non erano direttamente collegate con l'Isis ai quali loro avevano chiesto il nulla osta, la tazkia, per entrare in Siria dove volevano andare ad aiutare la popolazione dopo avere visto le immagini dei bimbi martoriati. Riguardo ai finanziamenti chiesti dalla coppia che per gli inquirenti sarebbero serviti per lasciare l'Italia e andare nei territori del califfato "hanno giustificato che servivano per coprire altri debiti e acquisto per passeggino per un amico comprato online": L'avvocato Pesce ha annunciato che farà istanza di scarcerazione per il marito e la moglie marocchini ma residente a Lecco al tribunale del riesame. Da quanto si è saputo anche la quarta arrestata che si chiama Wafa Koraichi ha risposto alle domande del gip e ha reso la sua versione dei fatti. 

Interrogatorio di garanzia anche per Abderrahmane Khachia. Il 23enne marocchino di Brunello (Varese) si è difeso: "Non volevo fare del male a nessuno, le mie erano solo fanfaronate al telefono". Il suo legale, l'avvocato Luca Bauccio, ha affermato che il giovane "è caduto in una situazione di cui non capisce né la gravità né l'importanza, ma non ha commesso nessun reato e non è un pericolo per la società". "Non abbiamo nessun elemento fattuale contro di lui - ha aggiunto - agiamo in un contesto epocale che rende i sospetti dei colpevoli. Ha soltanto fatto delle affermazioni esagerate, è un ragazzo fanfarone e superficiale che e stato trasformato in un terrorista. Le sue sono espressioni generiche, iperboliche che non traducevano un suo pensiero. E' un ragazzo di 23 anni, che beve, fuma le canne e non faceva nulla in concreto che corrisponda alla figura del terrorista. Sono sconcertato e angosciato è più facile difendere un fanatico islamico che un ragazzo che non c'entra nulla".