Latitante arrestato a casa dai genitori, "sembrava contento"

Da due anni Ghaith Abdessalem era ricercato dall’antiterrorismo in mezza Europa perché potenzialmente pericoloso: si è arreso subito

Ghassam Abdessalem, fratello di Ghaith

Ghassam Abdessalem, fratello di Ghaith

Lomagna (Lecco), 27 settembre 2020 - Ha ammainato la bandiera nera del Califfato e ha alzato quella bianca di resa Ghaith Abdessalem, tunisino di 25 anni di Lomagna, ricercato in mezza Europa perché potenzialmente pericoloso e in grado di compiere attentati terroristici. Quando gli agenti della Digos di Lecco l’altra sera, dopo 24 mesi di latitanza, lo hanno localizzato sotto casa dei suoi genitori che era andato a trovare di nascosto, non ha infatti opposto alcuna resistenza. Anzi, prima ha alzato le mani in segno di capitolazione, poi ha allungato i polsi per lasciarsi ammanettare e chiudere per sempre il capitolo della fuga e della vicinanza ai fiancheggiatori dell’Isis. Ora si trova in una cella di Pescarenico, dove sconterà la sua condanna: una volta saldato il debito con la giustizia, sarà nuovamente rimpatriato in Tunisia e nel 2040 potrà eventualmente tornare in Italia dai propri familiari, non più braccato né marchiato come un sostenitore dei tagliagole di Daesh ma da uomo libero.

«Sembrava quasi contento che lo avessimo rintracciato e fermato – spiega il commissario capo Domenico Nera, comandante della Divisione investigazioni venerali e operazioni speciali della questura lecchese, uno dei massimi esperti in provincia del complesso fenomeno sociale e criminale dei fondamentalismi islamici –. Non ne poteva più di scappare e non sopportava più il senso di colpa di essere la causa della sofferenza dei suoi genitori e di sua sorella più piccola. Ha deciso di assumersi le proprie responsabilità, di saldare i conti con il passato e di provare a ricominciare».

Dal 2015 i poliziotti della Digos hanno a che fare con lui, da quando l’allora ministro dell’Interno Angelino Alfano lo aveva espulso perché stava per seguire le orme del fratello maggiore di quattro anni Ghassam, foreign fighter e reclutatore di miliziani del sedicente Stato islamico che nel 2017 è stato giustiziato dagli stessi terroristi a cui si era unito. Nonostante il rimpatrio coatto, era tuttavia rientrato in Italia a Linosa per essere arrestato e rimpatriato di nuovo, salvo riapprodare qualche giorno dopo in Italia, essere ancora arrestato, finire in carcere per una condanna per rapine e aggressioni messe a segno da 15enne a Usmate ed evadere dai domiciliari nel novembre 2019 ad appena tre giorni dalla fine della pena.