Sui tetti senza protezioni Controlli dall’alto con l’elicottero e raffica di sanzioni alle imprese

Turate, scoperti tre lavoratori in nero. Comminate multe per 7mila euro anche ai committenti

Sui tetti senza protezioni  Controlli dall’alto con l’elicottero  e raffica di sanzioni alle imprese
Sui tetti senza protezioni Controlli dall’alto con l’elicottero e raffica di sanzioni alle imprese

Controlli con l’elicottero che sorvolava tutta l’area colpita dal grave maltempo di agosto, i cui danni non sono ancora stati completamente riparati, tra Turate, Rovello Porro e Rovellasca. Tetti scoperchiati e privi di tegole ormai da settimane, esposti alle piogge e alle intemperie, che si scontrano con la carenza di imprese, insufficienti a garantire tutti gli interventi che sono in attesa di essere completati.

Una situazione in cui sta proliferando la presenza di imprese che lavorano in condizioni tali da mettere in pericolo la sicurezza degli operai, mandati a lavorare sui tetti senza adeguate protezioni, in cui si sono avuti già diversi infortuni. Spesso non denunciati, a causa delle indizioni di irregolarità in cui vengono impiegati. Per questo motivo i carabinieri dell’Ispettorato del Lavoro di Como, hanno organizzato una serie di controlli finalizzati a tutelare chi lavora, ma anche le imprese che rispettano normative, e che vengono penalizzate da costi più elevati e tempi di esecuzione dei lavori più lunghi. Nell’ultima operazione, venerdì, svolta in collaborazione con la stazione di Turate, è stato impiegato un elicottero dei carabinieri di Orio al Serio, che ha consentito a un militare del Nil di osservare dall’alto i lavoratori edili le condizioni in cui stavano operando: in particolare, la mancanza di ponteggi di protezione, di scarpe adeguate a camminare sui tetti, di caschi, funi, imbragature e tutte le protezioni obbligatorie a partire dai due metri di altezza.

Sono state controllate dieci aziende, trovando tre lavoratori impiegati senza contratto. Otto titolari di imprese sono stati denunciati per violazioni penali in materia di sicurezza, quattro attività sono andate incontro alla sospensione, in attesa di regolarizzare ciò che è stato trovato non a norma. Complessivamente, sono state elevate ammende per circa 63mila euro sanzioni amministrative per altri 20mila euro. Multati anche i committenti, che si sono presi la responsabilità di ingaggiare imprese che non hanno adottato i sistemi di sicurezza obbligatori: per loro sanzioni da 7.000 euro. Tra le violazioni più ricorrenti, la mancanza del piano operativo di sicurezza, l’omesso utilizzo dei dispositivi di protezione individuale per la caduta dall’alto, l’omessa formazione ai lavoratori in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, e l’omessa visita medica dei lavoratori.

Paola Pioppi