Colico (Lecco) – Un incidente, senza feriti, e l’intera provincia di Lecco paralizzata, con ripercussioni in Brianza e Valtellina. Ha riaperto solo a tarda notte, dopo ore di serrata, la Statale 36, chiusa venerdì pomeriggio in seguito ad un incidente in galleria. È successo all’altezza di Colico, in direzione nord, verso Sondrio.
Un autotrasportare al volante di un bilico ha speronato un furgone carico di piante da frutta, mandarini soprattutto. Alla guida c’era un 43enne: mezzo completamente distrutto, abitacolo disintegrato, mandarini ovunque, ma lui miracolosamente illeso. Per rimuovere i due mezzi incidentati, ripulire l’asfalto da detriti e mandarini, ripristinare i pannelli di protezione della parete del tunnel in pezzi, i tecnici di Anas hanno dovuto temporaneamente chiudere il troncone di Superstrada, da Bellano al Trivio di Fuentes. Chi era in mezzo è rimasto imprigionato sulla Statale, gli altri si sono riversati sulla Sp 72, la provinciale rivierasca che attraversa tutti i centri abitati dell’Alto Lago.
Tra gli sfortunati, oltre a lavoratori e pendolari dell’auto, anche molti turisti in viaggio per il ponte dell’Immacolata. Risultato? Quarantacinque minuti per percorrere qualche centinaio di metri, code chilometriche in entrambe le direzioni, inquinamento... un disastro viabilistico che si è propagato come un’onda distruttiva in ogni direzione e direttrice. "Uno scandalo – è lo sfogo sui social -. Informazioni contraddittorie sulle uscite, nessuna assistenza, poche indicazioni, niente poliziotti, carabinieri, agenti della Polizia locale... Due ore per 8 km. Inaccettabile". E ancora: "In un paese organizzato avrebbero attuato uno scambio di carreggiata", "Un delirio", "Una vergogna"... Nonostante i piani di emergenza, i continui incontri e vertici in Prefettura per gestire eventuali problemi come quelli successi, i lavori svolti e in corso, è evidentemente che qualcosa, o parecchio, non ha funzionato. Dalla Statale 36 transitano quotidianamente più di 100mila automobilisti, 116 mila il mese scorso". E poi c’è l’appuntamento olimpico. Daniele De Salvo