Stefania aveva paura del cugino Annotava sul quaderno tutti i timori poi all’improvviso è scomparsa

La chiave del giallo sarebbe contenuta nelle parole che la donna aveva affidato a un manoscritto prima di essere ritrovata morta. Resta da chiarire il movente alla base dell’aggressione.

Stefania aveva paura del cugino  Annotava sul quaderno tutti i timori  poi all’improvviso è scomparsa

Stefania aveva paura del cugino Annotava sul quaderno tutti i timori poi all’improvviso è scomparsa

di Francesco Donadoni

MAPELLO (Bergamo)

La chiave del giallo è scritta nella pagine del diario che Stefania Rota aggiornava. L’hanno trovato i carabinieri durante il sopralluogo nell’abitazione di via XI Febbraio, a Mapello, dove la donna viveva da sola. E dove è stata trovata senza vita, nel salotto, con addosso il cappotto e ai piedi le scarpe. Alla testa aveva lesioni importanti. Nelle pagine Stefania aveva raccontato il "timore per un uomo".

Aveva paura di Ivano, il cugino che vive poco distante. Gli aggiornamenti si fermano all’11 febbraio, perché poi lei muore. Ma perché quei messaggi? Temeva che le potesse accadere qualcosa? Lo aveva confidato a qualcuno? Quell’uomo corrisponde al cugino di secondo grado con cui lei andava a camminare verso Ambivere o a passeggiare in montagna. Ivano Perico, 62 anni, che ieri mattina è stato svegliato dei carabinieri che dovevano eseguire l’ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dal gip. L’uomo è assistito dall’avvocato Stefania Battistelli di Bergamo. Resta da chiarire il movente alla base di questo delitto. Economico? La pista dei soldi pare la più debole, considerato che Stefania viveva della pensione Inps.

La casa di via XI Febbraio era dei suoi genitori (il papà era fabbro, molto conosciuto in paese) e l’ha ereditata. Quella sentimentale? Potrebbe, anche se i parenti di primo grado della donna, e la gente di Mapello, hanno fornito un identikit scarno. Schiva, poche amicizie, forse un fidanzato ma non del posto. Anche lei non frequentava il paese. A Mapello si vedeva poco. Era una donna riservata. "Sì, frequentava una persona, ma qui girava poco". Aiutava gli anziani come badante. Anzi ad un certo punto si pensava che fosse in Liguria per accudire una coppia di pensionati. E allora? Fin dalla scoperta del cadavere di Stefania, il 21 aprile, il cugino aveva cercato di minimizzare. Forse voleva allontanare i sospetti. Anzi, aveva detto che poteva essere al mare, in Liguria, per accudire una coppia di pensionati. Poi si è sempre negato al citofono. Di Stefania aveva parlato un altro cugino, che abita nella villetta di fronte. Ne parlava in questi termini: "Di Stefania ho un buon ricordo. La vedevamo tutti i giorni andare e venire in auto. Faceva la sua vita. Si è vero, ogni tanto andava a camminare con nostro cugino con il quale non ho rapporti. Con lei ci si salutava quando capitava di incontrarci".

E sono stati loro ad allarmarsi quando ad un certo punto si sono resi conto che la Ford Fiesta blu di Stefania era sparita. E proprio l’auto era uno dei misteri di questo giallo. Come le lesioni alla testa, difficilmente compatibili con una caduta, oltre alle fratture al cranio, l’ematoma al volto e lesioni alla cartilagine tiroidea. È stata colpita? E se sì, con che cosa? Dato che ancora non è emerso. Sparite anche le chiavi di casa, il cellulare e la borsa. Le testimonianze e gli ultimi contatti telefonici, prima di spegnersi, collocavano il momento a metà febbraio. Inoltre, l’auto di Stefania ha continuato a circolare anche quando lei era già morta. È stato il tracciato Gps dell’antifurto satellitare a fornire ulteriori elementi agli investigatori. La Ford Fiesta ha continuato ad essere utilizzata anche nei giorni, nelle settimane e nei mesi successivi, prima di essere recuperata dai militari il 4 maggio. Inoltre, i carabinieri hanno accertato lunghi contatti telefonici tra la vittima e il cugino Ivano Perico, che sono andati avanti fino al giorno del decesso. A quel punto il cellulare di Stefania è stato definitivamente spento, ma gli investigatori hanno scoperto che il tracciato Gps della Fiesta è sovrapponibile alle celle telefoniche agganciate dal cellulare dal cugino mentre utilizza l’autovettura di Stefania. Tra febbraio e marzo, i residenti di via Ugo Foscolo infatti avevano visto la Ford parcheggiata vicina alle scuole. Forse un depistaggio.