
Pendolari lecchesi arrabbiati per i collegamenti con Milano
OSNAGO (Lecco) – Il danno e la beffa per centinaia di pendolari di Osnago, Airuno e dei paesi limitrofi, come Montevecchia e Lomagna. Il danno è quello di restare senza treni nelle stazioni di casa, la beffa di dover pagare di più per un servizio peggiore. Dal 19 marzo i treni da Milano Porta Garibaldi per Lecco non fermeranno e quindi non ripartiranno quasi più nelle stazioni di Osnago e di Airuno. Sono le corse che fermano al minuto 25 a Osnago e al minuto 08 ad Airuno. Sono la metà di quelle solite. La domenica inoltre non fermerà a Osnago più alcun treno verso Lecco. Studenti e lavoratori dovranno fermarsi in altre stazioni e poi prendere un altro treno. Il conto è di 11 minuti e 40 centesimi in più a viaggio più per i passeggeri di Osnago e di 17 minuti e 80 cents in più per i pendolari di Airuno: nel primo caso dovranno pagare 4 euro invece che 3,6 se i treni si si continuassero a fermare a Osnago, nel secondo 5,2 invece che 4,4 euro.
«Senza preavviso alcuno e senza giustificazioni, abbiamo appreso dal sito Trenord che verrebbero soppresse le fermate di Osnago e di Airuno di diverse corse della linea S8», spiega Francesco Ninno, portavoce del Comitato dei pendolari del Meratese e rappresentante eletto dei viaggiatori lombardi. La linea S8 è la suburbana Milano-Lecco via Carnate. «Soppressione inaccettabili – mette in chiaro Ninno –. È inaccettabile che vengano dimezzate le corse verso Lecco per gli utenti di due stazioni; è inaccettabile vengano prese decisioni di questa portata senza discuterne preventivamente coi rappresentati dei viaggiatori e delle istituzioni del territorio; sono inaccettabili le “soluzioni“ alternative prospettate che comportano un aggravio di tempo e economico». La soppressione delle fermate dipenderebbe dalla scelta di recuperare una manciata di minuti di viaggio che verranno persi per lavori sulla linea tra Calolziocorte e Lecco programmati da Rfi che ha imposto anche prescrizioni alla circolazione. «Questa decisione, senza alcuna reale motivazione, se non il risparmio di pochi minuti di viaggio (circa 3), penalizza centinaia di pendolari», respingono la giustificazione ai mittenti i sindaci di Osnago, Felice Rocca, e di Airuno, Gianfranco Lavelli, con una lettera all’assessore lombardo ai Trasporti Franco Lucente. «Un nuovo pessimo segnale per questo territorio, presto stretto tra la Pedemontana e il nuovo ponte sull’Adda con migliaia di nuovi mezzi pesanti e automobili su strade già congestionate – avvertono i due primi cittadini –. Siamo pronti a mobilitarci».