DANIELE DE SALVO
Cronaca

Sperduti e disidratati al Passo del Cammello: gita in montagna choc per una famiglia milanese

Coppia stremata con due figlie e tre cani al seguito. Errori e sottovalutazioni, l’appello dei soccorritori: “Pianificate le uscite”

La famiglia è stata recuperata da Soccorso alpino e Vigili del fuoco

Lecco – Le borracce erano a secco, nello zaino non era rimasto nulla da mangiare, avevano i crampi alle gambe e non riuscivano più a muovere un solo passo. Papà e mamma – una coppia di 45enni - si sono piantati stremati e disidratati dov’erano. Insieme a loro è rimasta per assisterli la figlia più grande di 16 anni con i tre cani che si erano portati dietro, mentre la più piccola di 13 ha continuato a camminare per cercare acqua e aiuto.

La gita fuoriporta sulle montagne lecchesi per una famiglia di milanesi e i tre loro cani si è trasformata in un incubo. Volevano percorrere il sentiero del Passo del Cammello, all’ombra del Resegone, a monte dei Piani d’Erna che hanno raggiunto in funivia dopo essere arrivati a Lecco in treno, ma hanno scelto il percorso sbagliato e sottovalutato sia la pendenza, sia la durata della camminata, troppo impegnative specialmente per i genitori. Per svegliarli da quel brutto sogno a occhi aperti si sono dovuti mettere in marcia i tecnici del Soccorso alpino di Lecco della XIX Delegazione lariana, supportati dai Draghi lombardi dei vigili del fuoco decollati da Malpensa con il loro elicottero.

È stata una corsa contro il tempo, per recuperarli sani e salvi prima che facesse buio.  Papà e mamma, una volta individuati, sono stati riportati a valle con l’elicottero dei vigili del fuoco, la figlia 13enne se l’è cavata da sola e la sorella 16enne con i tre cani, anch’essi assetati, è stata invece evacuata dai volontari del Soccorso alpino.

È solo l’ultimo dei tanti interventi che i soccorritori del Soccorso alpino regionale stanno fronteggiando quotidianamente per assistere escursionisti impreparati e male equipaggiati che affollano sentieri, boschi e vette della Lombardia. Nell’ultimo weekend sono stati una dozzina. "Molti affrontano gite nemmeno troppo difficili fidandosi però delle indicazioni che trovano in rete sui social, senza conoscere il territorio, né disporre della preparazione e dell’equipaggiamento adatto – conferma Luca Vitali, presidente del Soccorso alpino e speleologico lombardo -. Molti sottovalutano anche il caldo e le giornate si stanno accorciando. Ogni uscita deve essere valutata e pianificata, la montagna deve essere piacere, non un rischio".