DANIELE DE SALVO
Cronaca

Criminalità nell’economia. Fatture finte e riciclaggio . Tredici società legate alla mafia

Cernusco, dalla droga dei narcos alle lavatrici di soldi sporchi: 32 persone denunciate

Cernusco, dalla droga dei narcos alle lavatrici di soldi sporchi: 32 persone denunciate

Cernusco, dalla droga dei narcos alle lavatrici di soldi sporchi: 32 persone denunciate

Dalla droga dei narcos della ‘ndrangheta, alle lavatrici di soldi sporchi dell’“amico di famiglia“ lecchese, al capolarato per finanziare i traffici illeciti. Almeno 15 milioni i soldi in nero evasi e utilizzati potenzialmente per sostenere le attività illegali, narcotraffico soprattutto. Seguendo la sottile linea rossa dei flussi di denaro i finanzieri della compagnia di Cernusco Lombardone hanno denunciato 32 persone a vario titolo per associazione a delinquere finalizzata alla commissione di reati tributari, in particolare utilizzo e emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, omessa dichiarazione, occultamento e distruzione di documenti contabili e riciclaggio.

Hanno pure sequestrato loro 3 milioni di euro. Le indagini sono scaturite da una prima operazione degli investigatori del Gico della Finanza di Milano, coordinati dai magistrati milanesi, che lo scorso ottobre ha portato all’arresto, tra gli altri, di Domenico Papalia, 42 anni, rampollo degli ndranghetisti di Platì, vicino agli ultrà milanisti della curva Sud. Tra gli indagati pure un “contatto“ lecchese vicino ai “soliti noti“. Insieme ad altri avrebbe costituito società del settore di pubblicità: riciclerie per fatture per operazioni inesistenti in favore di clienti conniventi, che, una volta effettuato il pagamento, ottenevano la restituzione dei soldi in contanti decurtati del 10% di Iva dell’IVA e di un altro 10 % di "pizzo". "I soldi e i relativi proventi illeciti venivano successivamente trasferiti, mediante bonifici, ad altri soggetti della compagine criminale, i quali provvedevano al prelievo in contante del denaro per il successivo reimpiego da parte dei componenti della medesima organizzazione", spiegano dalle Fiamme gialle cernuschesi. Oltre alle società fittizie di marketing, sono state scoperte vere e proprie cooperative di capolarato. "Complessivamente le fatture emesse pammontano ad oltre 15 milioni di euro, con un’evasione delle relative imposte per circa 5 milioni e mezzo milioni di euro – spiega il tenente Gianluca Mazzei, comandante dei militari della Finanza di Cernusco, che si sono occupati dei complessi accertamenti e, nei giorni scorsi, hanno eseguito una trentina di perquisizioni -. Gli elementi che abbiamo rilevato hanno consentito ai pm della Procura meneghina di avanzare una richiesta di sequestro di beni equivalenti". Sono stati sequestrati conti, quote, soldi e beni intestate a 13 società e, in subordine, dei relatiti amministratori.

Daniele De Salvo