Sì al bilancio ma le minoranze protestano

Dopo 29 anni, il Comune di Dervio ha approvato il bilancio entro la scadenza prevista dalla legge, permettendo così di spingere la macchina comunale a pieno regime. Grazie al lavoro dei dipendenti comunali, è stato possibile rispettare la scadenza non rispettata da tre decenni.

Sì al bilancio ma le minoranze protestano

Sì al bilancio ma le minoranze protestano

A Dervio è stato approvato il bilancio comunale entro il 31 dicembre. Dovrebbe essere la norma, nel senso che così prevedono le normative, ma a Dervio cioè che altrove è normale è stato un evento più unico che raro. Non accadeva infatti dal 1994. Dopo 29 anni consecutivi però finalmente l’altra sera, quasi al fotofinish, i consiglieri comunali di maggioranza sono riusciti a votare l’esercizio finanziario. In passato si andava avanti a proroghi e con un programma economico provvisorio, perché quello definitivo veniva licenziato in primavera, se non addirittura in estate inoltrata. "A Dervio non rispettavamo la scadenza di legge da 29 anni – spiega il sindaco Stefano Cassinelli -. Tra gli obiettivi che ci eravamo prefissati c’era proprio quello di tornare a ad amministrare un Comune "normale". Avremmo raggiunto il risultato anche prima se non avessimo avuto i problemi connessi alla pandemia. Alla fine però ce l’abbiamo fatta". Ma l’approvazione del bilancio comunale entro i termini di legge cosa comporta? "Significa – risponde il primo cittadino – che possiano spingere da subito la macchina comunale a pieno regime, senza dover più attendere proroghe né operare a dodicesimi sul bilancio dell’anno precedente".

Dal canto suo Luca Mainoni (nella foto), assessore alle Finanze, ringrazia i dipendenti comunali che lo hanno aiutato a rispettare la scadenza. "Rimettersi in pari su una procedura non rispettata da tre decenni non è stato semplice – aggiunge l’assessore -, soprattutto perché i nostri funzionari e impiegati municipali sono sotto pressione perché abbiamo vinto molti bandi connessi a opere pubbliche che hanno tempistiche da rispettare". Gli esponenti della minoranza hanno anzi abbandonato l’aula. D.D.S.