Lecco, blitz al "Grand hotel disperazione": sgomberata la Piccola

L’ex scalo merci rifugio degli sbandati liberato da una ventina di agenti in tenuta antisommossa

Le operazioni di sgombero

Le operazioni di sgombero

Lecco - Il “Grand hotel disperazione“ di Lecco è stato sgomberato e ripulito. Ieri all’alba una ventina di poliziotti in tenuta antisommossa, militari della Guardia della finanza e agenti della Locale, hanno fatto irruzione alla Piccola, l’ex scalo merci, destinato a diventare il futuro centro culturale e sociale di Lecco ma trasformato nel frattempo in rifugio di fortuna per senzatetto, stranieri irregolari, sbandati e anche qualche balordo, nonostante le barriere che lo circondano.

Il blitz è scattato dopo che, sabato della passata settimana, il segretario comunale Mario Spoto ha firmato un’ordinanza di inagibilità dei vecchi magazzini ferroviari, preludio di un’imminente azione di forza per sfollare lo stabile che si trova nel bel mezzo di un parcheggio pubblico oltre che nel cuore della città. Sono stati allontanati cinque “ospiti“ del “Grand hotel disperazione“, uno dei quali si stava lavando mentre un altro ha cercato di opporsi allo sfratto coatto, creando qualche momento di tensione. Gli altri se n’erano già andati per conto proprio, per evitare di essere controllati. Nessuno di loro verrà abbandonato in strada: presenti sul posto c’erano pure gli assistenti sociali per offrire una sistemazione alternativa e legale. Hanno potuto inoltre recuperare tutti i loro effetti personali.

Una volta liberata l’area, poliziotti e finanzieri hanno lasciato il passo agli operatori ecologici di Econord, la società della nettezza urbana, che hanno smantellato i bivacchi. Hanno portato via coperte, tende, cartoni, una bicicletta e parecchi rifiuti, bonificando tutta la zona. In attesa dell’inizio dei lavori per riqualificare il comparto, le inferriate che dovrebbero impedire l’accesso all’ex Piccola velocità verranno rafforzate. Già l’anno scorso, a maggio, la Piccola era stata sgomberata e ancora prima a marzo. Alle operazioni ha assistito personalmente pure il sindaco Mauro Gattinoni. Con lui il consigliere comunale di minoranza Giacomo Zamperini. "Adesso serve presidiare l’area perché, dopo lo sgombero, non ritorni tutto come prima tra qualche giorno", il suo commento.

"Ci siamo riappropriati di un pezzo di città", spiega il sindaco, che annuncia: "Potremmo bandire i lavori di riqualificazione entro fino anno". I magazzini di inizio Novecento di quello che fino alla metà del secolo scorso era il 26esimo scalo più importante a livello nazionale per quanto riguarda la merce movimentate diventeranno una biblioteca, una sala studio e aule dedicate alla crescita di talenti, un mercato al coperto e un ristorante.