REDAZIONE LECCO

"Sequestro sovversivo". Chieste condanne pesanti

Brescia, il caso di Sandrini e Zanotti finiti nelle mani delle milizie .

Tre condanne pesanti. Le ha chieste ieri, nell’ambito del processo che si sta svolgendo in abbreviato, il pm della Dda Francesco Carlo Milanesi. Si parla della vicenda dei sequestri dei 2 bresciani Alessandro Sandrini, 38 anni e Sergio Zanotti, 63. Stando all’accusa, merita 17 anni e quattro mesi - la pena più importante - il presunto organizzatore dei rapimenti, l’albanese 43enne Fredi Frokkaj, residente a Flero. Undici anni e un mese invece i complici Olsi Mitraj, connazionale del primo, 42 anni, di casa a Gussago, e per Alberto Zanni, 55enne di Mazzano, che risponderebbero solo del sequestro di Sandrini. Sequestro a scopo sovversivo è la contestazione mossa a vario titolo. Proprio Sandrini, vecchi guai con la giustizia per rapine e un tempo problemi di droga, nel procedimento si trova in una posizione singolare. Nei confronti degli imputati si è costituito parte civile. Ma a sua volta l’operaio, che dopo il rientro in Italia si è convertito all’Islam, per la medesima storia è stato sul banco degli imputati, accusato di truffa e simulazione di reato (contestazioni dalle quali è però stato prosciolto la scorsa udienza per prescrizione). Perché per la Procura quel rapimento l’avrebbe organizzato lui stesso con i coimputati - la posizione di altri è stata stralciata e mandata per competenza territoriale a Roma - per spartirsi il riscatto, ma poi qualcosa non funzionò, il rapimento divenne reale e lui finì davvero nelle mani delle milizie jihadiste. B.R.