
BEDIZZOLE (Brescia)
di Milla Prandelli
Tragedia sul lavoro a Bedizzole ieri mattina attorno alle sei, quando un operaio è morto sepolto vivo, travolto da diversi metri cubi di sabbia che il suo titolare ha versato nel cassone del camion dove lui stava lavorando, all’insaputa dei colleghi. A fare questa terribile fine è stato Maurizio Rocchi, 62 anni, di Bedizzole. La tragedia si è consumata nella proprietà della Cava Panni in via Gavardina, dove Rocchi lavorava da anni. Nessuno, inizialmente, si è reso conto di quanto è accaduto, nemmeno il titolare che si trovava sulla una pala caricatrice per la movimentazione di materiale da dove è scesa la sabbia che ha letteralmente ricoperto l’uomo, schiacciandolo e soffocandolo.
In quel momento era buio, la visibilità limitata. I rumori della lavorazione e del materiale che cadeva, con ogni probabilità, hanno coperto eventuali urla o richieste di aiuto. Quando gli operai presenti in azienda si sono resi conto che Rocchi mancava, hanno cominciato a cercarlo guardando ovunque, fino a quando è stata avanzata l’ipotesi che potesse trovarsi nel cassone del camion che il titolare aveva da poco caricato. Quando il mezzo è stato svuotato, è emersa la terribile verità. Rocchi era effettivamente nel cassone, ormai senza vita. La richiesta di aiuto alla centrale operativa del numero unico 112 di Brescia è stata immediata. Gli operatori hanno inviato sul posto un’ambulanza del Cosp di Bedizzole mentre arrivavano anche i carabinieri. I soccorritori, purtroppo, non hanno potuto che constatare il decesso del lavoratore, la cui salma è stata ricomposta e portata Brescia in camera mortuaria dove sarà eseguita l’autopsia disposta dall’autorità giudiziaria. Per accertare la dinamica della tragedia oltre ai carabinieri si sono messi al lavoro anche i tecnici del Servizio prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro di Ats Brescia, che cercheranno di capire come mai Rocchi si trovasse nel cassone e perché nessuno lo sapesse.
Le forze dell’ordine e gli specialisti cercheranno anche di capire se tutte le vigenti normative sulla sicurezza siano state rispettate. Resta il dramma che ha colpito la famiglia di Maurizio Rocchi, l’azienda e l’intera comunità di Bedizzole, dove l’uomo era molto conosciuto e stimato.
"Era una grande persona, siamo senza parole" è scritto sulle pagine social del paese. Maurizio Rocchi lascia due figli e i nipotini, che amava con tutto il cuore. La magistratura ha disposto il sequestro del camion e della pala meccanica.