Una mazzetta di 7mila euro per truccare e aggiudicarsi la gara. A pagare la tangente sarebbe stato Claudio Petronio, 67 anni di Molteno, dirigente della società Vivisol srl di Monza. È indagato per turbata libertà degli incanti e corruzione nell’ambito della maxi inchiesta dei finanzieri sulla sanitopoli siciliana, none in codice "Sorella sanità 2". Tra le 10 persone a cui sono state notificate altrettante ordinanze di custodia cautelare c’è pure il manager d’azienda brianzolo. Contro di lui è stato emesso un provvedimento di obbligo di dimora, che significa che non può allontanarsi dal paese dove risiede, e di presentazione agli ufficiali di polizia. Per accaparrarsi la commessa da 66 milioni e mezzo di euro del servizi di ossigenoterapia domiciliare in Sicilia occidentale, avrebbe scucito appunto 7mila euro insieme al collega 49enne Alberto Vay di Villarbasse. I soldi sarebbero finiti nelle tasche di due ex dirigenti della sanità pubblica dell’Asp di Trapani già condannati in primo grado con rito abbreviato dopo una prima retata scattata nel 2020, da cui poi è scaturito un secondo filone d’inchiesta. D.D.S.
CronacaSanitopoli siciliana Dirigente lecchese coinvolto nel caso