
Il rifugio Bogani
La generosità e la solidarietà degli appassionati di montagna supera la stupidità dei "vandali d’alta quota" che settimana scorsa hanno affrontato una sfacchinata di un’ora e mezza di salita solo per devastare un rifugio in Grigna. In 48 ore hanno già raccolto 2mila euro Mariangela Buzzoni ed Enrico Benedetti, moglie e marito che da 28 anni gestiscono il rifugio Arnaldo Bogani, a 1.816 metri di altezza, sul versante nord del Grignone sopra Esino Lario, che una decina di fa è stato preso di mira probabilmente da un gruppo di giovani teppisti che hanno sfondato una finestra, passato in rassegna la cucina, la dispensa e gli altri locali, svuotato cassetti e armadi, ribaltato tavoli e sedie, distrutto mobili e gettato a terra cibo e bibite di ogni genere, senza però sembra rubare nulla. In seguito al raid i due capanat per rimettersi in piedi e ricominciare subito a lavorare dopo un lungo periodo difficile a causa delle ultime stagioni di magra per il lockdown da Covid, hanno avviato una raccolta di fondi online. La risposta è stata immediata e sorprendente: in breve tempo un centinaio di donatori hanno regalato loro a ieri più di 1.800 euro, quando non se ne aspettavano neppure mille. C’è chi ha donato 10 euro, chi qualcosina di più, chi 100, ognuno secondo le proprie possibilità. Ci sono amici, clienti abituali, escursionisti, alcuni colleghi e molti "benefattori" anonimi.
"Abbiamo attivato la campagna di raccolta fondi online perché in molti ci hanno contattato per chiederci come aiutarci - spiegano i rifugisti del Bogani costruito agli inizi del ‘900 e dedicato successivamente all’ex presidente del Cai di Monza a cui appartiene la struttura -. Non ci saremmo mai potuto aspettare una simile risposta". D.D.S.