Assalto in casa a Colico, padre e figlia pestati dai rapinatori: caccia al commando

Colpo nell'abitaziibe di un anziano in pieno giorno. Banditi costretti a scappare

L'anziano pestato dai rapinatori

L'anziano pestato dai rapinatori

Colico (Lecco), 11 gennaio 2019 - Gli hanno tappato la bocca con il nastro adesivo, rischiando di soffocarlo. Poi gli hanno legato le mani con fascette da elettricista, lo hanno massacrato di botte, puntandogli una pistola alla tempia. «Volevano i soldi, continuavano a chiedermi dove fossero i soldi», racconta sotto choc Bernardino Bettiga, 87 anni di Colico, con il sangue che ancora gli riga il volto. La figlia Anna Maria di 52 anni, che ha sorpreso i rapinatori in casa del padre e li ha costretti alla fuga, è stata invece aggredita con un palanchino in ferro.

«Era messa male – riferisce il vicino 53enne Alessio Prima, il primo che li ha soccorsi e ha lanciato l’allarme –. Era una maschera di sangue anche lei». L’assalto è stato messo a segno ieri mattina in pieno giorno, intorno alle 10, in via Posallo, zona Laghetto di Colico, in Alto Lario, dove due energumeni hanno fatto irruzione nell’abitazione dell’anziano, un taglialegna in pensione, vedovo, che hanno immobilizzato su una poltrona e minacciato con l’arma. Non si sa fino a che punto si sarebbero spinti i banditi, è troppo semplice immaginarlo, ma fortunatamente non lo si è potuto scoprire: la figlia, che vive a poche centinaia di metri, come ogni giorno è infatti andata a trovare il papà e ha colto i banditi in azione. Hanno picchiato pure lei, ma almeno sono stati costretti a scappare. Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118 insieme ai volontari della Croce rossa e del Soccorso bellanese. Dopo le prime cure, la donna è stata trasferita in ambulanza all’ospedale di Gravedona, con un trauma cranico e una spalla lussata perché è stata spinta in terra malamente. L’anziano, invece, nonostante i tagli, i lividi e le lesioni al capo, i polsi segnati dalle manette improvvisate, l’età avanzata e il fiato corto per aver visto la morte in faccia e per il nastro che gli ha impedito di respirare a pieni polmoni, ha rifiutato di essere accompagnato al pronto soccorso.

Si sono subito mobilitati i carabinieri; in zona sono stati istituiti ovunque posti di blocco, senza però riuscire al momento a rintracciare i due aggressore. Sembra si tratti di italiani. Mentre scappavano, si sono disfatti della pistola, in realtà un giocattolo a cui hanno tolto il tappo rosso dalla canna. «Non hanno rubato nulla – spiegano gli investigatori –. Sono riusciti a prendere solo le chiavi di casa e quelle dell’auto della donna, nient’altro». Il sospetto è che i rapinatori possano conoscere in qualche modo la vittima.